Artisti e scrittori raccontano il terremoto in via Cavour

"Conoscenza in festa" a Udine. I ricordi dei passanti recitati tra i palazzi e le strade del centro storico. I pittori dipingeranno un’opera collettiva, visite guidate alla collezione Friam
Cividale 25 Giugno 2016. Redazione e mostra pagine Messaggero Veneto in Foro Giulio Cesare. Foto Petrussi
Cividale 25 Giugno 2016. Redazione e mostra pagine Messaggero Veneto in Foro Giulio Cesare. Foto Petrussi

UDINE. Via Cavour si trasforma in via della Narrazione. Da domani a domenica, tra i palazzi del centro storico riecheggeranno i racconti del terremoto.

Le voci dei friulani comporranno una sorta di melodia che accompagnerà gli artisti impegnati nella realizzazione del puzzle o meglio del crack, la crepa tracciata su 100 metri di pannelli.

La strada resterà in mano all’agire collettivo prima di migrare nelle sale di Casa Cavazzini, ricongiungendosi così all’archivio di Taramot. Quel racconto si unirà anche alle tanti voci del sisma raccolte dal Messaggero Veneto.

Gli inserti da collezione si potranno consultare assieme alla sezione dedicata al sisma sul sito www.messaggeroveneto.it, nella redazione mobile che sosterà all’inizio di via Savorgnava, proprio accanto a uno degli ingressi di Casa Cavazzini. Il Messaggero Veneto dialogherà con i lettori per tutta la durata di “Conoscenza in festa”.

www.taramot.it, invece, è il sito attraverso il quale il gruppo guidato dal professore a contratto, Francesco Varanini, «raccoglie le storie e le collega alle opere della collezione Friam destinata, inizialmente, ai terremotati e poi, grazie alla lungimiranza dell’allora sindaco Angelo Candolini, conservata nei musei civici della città.

«Ci saranno tanti artisti, pittori che dipingeranno per strada e lasceranno un segno sulla crepa che, alle 19, diventerà un’opera collettiva», spiega Varanini secondo il quale «in queste feste è importante il coinvolgimento della città, dei passanti, di chi vive il territorio».

La festa vuole, infatti, cogliere un momento di vita quotidiana. L’obiettivo è contaminare un racconto per renderlo più vivo, più reale, più sentito.

«Crack suggerisce l’immagine di una ferita aperta e insieme un’unità che si divide, che genera un vuoto carico di tensione e bisognoso di cure», continua Varanini assicurando che dopo tre giorni l’opera verrà smembrata in 32 segmenti e restituita ai comuni più colpiti.

Anche questa vuole essere una contaminazione tra chi ha vissuto e racconta il terremoto e chi lo ascolta e prova a immaginarlo. Il progetto coinvolge i giovani artisti assieme a un decano del calibro di Giorgio Celiberti. Anche lui parteciperà alla realizzazione del dipinto collettivo.

Il progetto si completerà con “Vibro” un’opera d’arte interattiva alla quale le persone presteranno le loro voci. Le ondo sonore verranno campionate e sintetizzate dall’artista che le restituirà visivamente facendo vibrare una lastra ricoperta di sabbia.

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