Arsenale e marijuana in casa, finisce in carcere

MANIAGO
La vicina di casa lo ha visto imbracciare martedì pomeriggio una carabina nel cortile, si è spaventata e ha subito chiamato i carabinieri della stazione di Maniago. Alessio Simonutti, 49 anni, ha accolto nella sua abitazione i militari dell’Arma, che gli hanno chiesto conto dell’accaduto. Sul posto è intervenuto il comandante della stazione. Simonutti ha consegnato spontaneamente la carabina ad aria compressa e le altre armi che teneva in casa: un machete, coltelli, pugnali, stiletti, una balestra.
Sul tavolo della cucina ha cominciato ad accumulare anche diversi sacchetti contenenti marijuana di varie qualità, per un totale di 407 grammi. L’indagato aveva pure un bilancino di precisione. I militari dell’Arma lo hanno arrestato in flagranza per detenzione illegale di armi (non erano state regolarmente denunciate) e detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Il pm Andrea Del Missier ha disposto la traduzione dell’arrestato al carcere di Udine.
Ieri mattina dinanzi al gip Rodolfo Piccin si è svolto l’interrogatorio di garanzia. Simonutti, difeso dall’avvocato Roberto Arduini, ha spiegato ogni cosa. «Si è dimostrato molto collaborativo – ha puntualizzato il legale – e ha dato una spiegazione credibile». Al termine dell’interrogatorio il giudice ha convalidato l’arresto e disposto la scarcerazione dell’indagato, modificando la misura cautelare in obbligo di firma.
Il 49enne maniaghese ha raccontato che la marijuana, da lui stesso coltivata e raccolta, era per consumo personale. L’uomo ha sostenuto di fumare fino a 15 spinelli al giorno. Quanto al bilancino di precisione rinvenuto dai militari dell’Arma, Simonutti ha ammesso di aver ceduto ogni quindici giorni il quantitativo sufficiente per uno o due spinelli ad alcuni amici.
Riguardo alle armi detenute in casa, ha precisato che appartenevano al defunto padre, coltellinaio di professione: era stato proprio lui a costruire il machete. La carabina, invece, è di libera vendita: si può acquistare anche su internet. Come mai l’ha imbracciata nel cortile? «Volevo uccidere le pantegane», ha spiegato. Temeva che i ratti mangiassero i suoi uccellini (un cardellino e un canarino) e le galline.
I militari dell’Arma hanno ricordato che Simonutti il 22 ottobre 2016 si era presentato con balestra e motosega in un locale di Maniago dopo che il titolare lo aveva allontanato per una lite con altri clienti. —
I.P.
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