Arrivano 100 auto al giorno per scaricare il materiale

SACILE. È l’oro “dei farlocchi”, quello gettato nei rifiuti: per le fasce deboli di disoccupati, immigrati e clandestini. Reti metalliche, armadi, infissi congelatori, computer che per il...

SACILE. È l’oro “dei farlocchi”, quello gettato nei rifiuti: per le fasce deboli di disoccupati, immigrati e clandestini. Reti metalliche, armadi, infissi congelatori, computer che per il sottoproletariato di Sacile e di Pordenone valgono, come l’oro giallo. Ci sono quelli che dell’usa e getta fanno uno stile di vita, poi, chi sta ai margini, ricicla.

La raccolta differenziata dei rifiuti ingombranti, imballaggi a perdere in legno, plastica, ferro che sono stati beni di consumo durevoli (quasi sempre non oltre 10 anni) è un fiume ininterrotto nelle piazzole ecologiche comunali. Interessi diversi nel crocevia della piazzola ecologica, ma che mettono in controluce le dinamiche sociali.

In una mattina, anche 100 macchine parcheggiano e scaricano dal bagagliaio il superfluo di casa. È gratis liberarsi dall’ingombro, a Sacile. Arrivano anche da Pordenone, perché si dice in giro che ci sono meno lungaggini burocratiche. Nelle discariche comunali i container si riempiono in 3 giorni, di cose che possono anche funzionare. Il nuovo impianto traslocherà di qualche centinaia di metri, con un investimento di 495.061 euro.

«Rottamati, ma con una revisione tecnica può funzionare il 40% dei televisori che portano qui – dicono da via del Camol –. Ci sono tanti che vorrebbero portare via legalmente, con un atto di acquisto al ribasso, la roba rottamata».

Ci sarebbe la fila, per prendere la roba, riciclarla e usarla, magari rivenderla: un mercato-ombra. Ci campano, in tanti. A volte capita che squilli un cellulare sommerso dalla pila di computer, stampanti, microonde: il cimitero della tecnologia dà segni di vita, a volte. La Caritas diocesana ha lasciato un punto di raccolta per i vestiti usati e il box giallo lancia un segnale alla solidarietà. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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