Arriva il circo di Moira con tigri e leone

Una cinquantina gli animali, anche l’ippopotamo. Attendamento l’11, ma Animalisti Fvg annuncia: sit-in contro il Comune

Il circo di Moira Orfei con la star, il leone Artù, arriverà in città l’11 settembre e si fermerà fino a martedì 16. La locandina con gli orari degli spettacoli – alle 21.15 giovedì e venerdì, anche alle 18 negli altri giorni – è già sul sito (prima il circo sarà a Treviso) e l’area individuata è quella del centro commerciale Meduna (accanto alla Sme).

Un’area privata, come indicato dallo stesso circo nell’incartamento inviato al Comune e piuttosto capiente perché il circo può ospitare 2100 spettatori. In municipio manca solo copia del contratto di locazione che il circo ha silgato con la società immobiliare proprietaria del terreno, ma è arrivato tutto il resto: dalla disposizione del tendone alla lista degli animali che sono una cinquantina. Tra questi 12 tigri, l’elefante, l’ippopotamo. Il circo di Moira è il più grande e importante in Italia e quest’estate ha girato un po’ tutto il Nordest (comprese le località balneari come Bibione e Lignano). L’11 settembre, giorno di avvio degli spettacoli, è prevista anche la riunione della commissione scientifica Cites che dovrà valutare il rispetto delle condizioni.

Gli animalisti, però, non hanno intenzione di accettare passivamente il nuovo arrivo. Animalisti Fvg, oltre a ricordare che il parere agli organi competenti va richiesto un mese prima, si prepara ad attaccare l’amministrazione.

«Considerato che, in tutta questa sconsolante situazione, il primo cittadino di Pordenone – scrivono i referenti dell’associazione – preferisce non rispondere al nostro appello, cogliamo l'occasione per anticipare che, unitamente al presidio al circo Moira Orfei, organizzeremo un sit-in sotto il Comune di Pordenone per esprimere la delusione nei confronti di un'amministrazione che, nel tempo, si è dimostrata capace solo di rilasciare dichiarazioni di intenti, sempre disattese nei fatti».

E siccome non è ancora dato di sapere all’associazione dove sarà concesso il presidio, i suoi rappresentanti aggiungono: «Non ci resta che augurarci che, in aggiunta, non si scelga di adottare nuovamente il “modello Sacile” (ndr per la Sagra dei osei). Se, come in questo recente caso, per motivi di sicurezza, ci dovesse essere imposto di manifestare lontano dal circo, significherà che la violenza e la prevaricazione riservateci a marzo dagli addetti del circo avranno avuto la meglio. Oltre il danno la beffa. Non è ammissibile che, per tutelare l’incolumità di chi manifesta pacificamente (in base a un diritto costituzionale) si scelga di zittirlo».

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