Arresto annullato, il re della lap dance torna in libertà

Dopo sedici giorni in carcere il “re della lap dance” Stefano Caserta, 50 anni, torna in libertà. Ha lasciato il carcere di Pordenone

PORDENONE. Dopo sedici giorni in carcere il “re della lap dance” Stefano Caserta, 50 anni, torna in libertà. Ha lasciato il carcere di Pordenone poco dopo le 13, quando gli avvocati Guido Galletti e Cristiano Leone gli hanno comunicato che il tribunale del Riesame di Trieste aveva annullato l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari con la quale ne aveva disposto l’arresto.

L’imprenditore – ritenuto dalla procura amministratore di fatto delle società gestrici del “Parco delle Rose” di Pozzuolo del Friuli, dove risiede, e, sino al 2012, del Mille lire di Zoppola, ovvero Impresa srl e Mille lire srl – è accusato di utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, ricavi per tre milioni di euro non dichiarati, 850 mila euro di evasione Iva e 750 mila di imposta sugli intrattenimenti dal vivo, di rapporti di lavoro irregolari per 400 persone, perlopiù lap-dancer.

Restano sotto sequestro 28 immobili, due terreni, conti correnti bancari e opere d’arte riconducibili all’imprenditore. Con lui sono indagate altre 26 persone residenti tra le province di Udine, Pordenone e Treviso per l’ipotesi di reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti e l’amministratore di diritto delle società Marco Dal Pozzo, 52 anni, di Castelfranco Veneto.

L’avvocato Guido Galletti aveva depositato, e ieri discusso, una memoria di 40 pagine, al Riesame, evidenziando, sostanzialmente quattro elementi di nullità dell’ordinanza: l’avviso dell’interrogatorio di garanzia non era stato notificato a uno dei difensori dell’imprenditore; l’ufficio gip di Pordenone non aveva trasmesso a Trieste l’intero fascicolo di indagine (mancavano gli atti relativi al sequestro); alcune fonti di prova sarebbero state raccolte nel corso di interrogatori relativi a questioni tributarie e amministrative, resi da persone informate sui fatti che poi sono state indagate; gli accertamenti tributari e contributivi sono stati impugnati.

Il Riesame ha accolto il ricorso, dunque, e annullato l’ordinanza d’arresto, disponendo la scarcerazione immediata di Stefano Caserta e riservandosi di depositare le motivazioni nei prossimi giorni.

Anche gli accertamenti fiscali di Agenzia delle entrate e Inps sono stati impugnati. Il secondo è stato sospeso. Per il primo la commissione tributaria non ha accolto la sospensiva e a maggio si esprimerà nel merito, avendo la difesa sollevato 26 punti di nullità. Tra questi, la competenza territoriale del soggetto accertatore: l’imprenditore è residente a Pozzuolo del Friuli e quindi, secondo la difesa, avrebbe dovuto essere controllato dall’Agenzia delle entrate di Udine e non da quella di Pordenone.

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