Arcobaleno, riparte l’attività «Il confinamento è stato duro»

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Riapriranno domani, anche per gli ospiti del Centro diurno, le porte dell’Arcobaleno, la struttura gestita dall’omonima onlus che da oltre 25 anni si prende cura di bambini e ragazzi dai 0 ai 14 anni in situazione di difficoltà familiare, inviati dai servizi sociali o dal tribunale per i minorenni.
Minori che sono accolti temporaneamente in forma residenziale (e quindi nella casa famiglia) o in forma diurna. Non serve molta immaginazione per comprendere che se il confinamento non è stato una passeggiata per le famiglie “normali”, chi già vive una quotidianità difficile e in strutture come l’Arcobaleno trova una concreta occasione di un futuro migliore, è stato certamente messo più di altri a dura prova. Erano 15, prima dell’emergenza Covid-19, i minori che ogni giorno usufruivano del Centro diurno, ai quali si aggiungono i sei bambini che all’Arcobaleno vivono come in una grande famiglia, seguiti da uno staff di educatori cui si affiancano i volontari (80 persone che si alternano e che si dedicano a varie attività) e la comunità di religiose – le Figlie di San Giuseppe – che orientano la linea educativa, guidate dall’infaticabile suor Cecilia.
Questi sei bambini sono ovviamente rimasti nella struttura protetta, isolati a lungo, come tutti, e hanno dovuto rinunciare agli incontri periodici protetti con i familiari «Abbiamo vissuto un arco di luce che mai avremmo pensato possibile –, raccontano gli educatori –. L’isolamento, la distanza fisica nelle relazioni umane... ma ciascuno di noi si è ancor più impegnato per mantenere la positività e il buon umore, consapevoli della resilienza, della profonda sensibilità e della delicatezza d’animo dei nostri bambini».
Giorni difficili, sere difficili. Perché la sera è il momento che amplifica le nostalgie, il desiderio di sentire mamma e papà, ma giocando, scherzando, distraendo, hanno cercato di trasmettere ai piccoli tutta la sicurezza e l’affetto possibile. E con lo stesso impegno si sono dedicati ai bambini del diurno costretti a casa, realizzando nuove forme nuove di sostegno alla famiglia, come l’attività educativa da remoto, mettendo tutti in grado di usufruirne anche grazie alla collaborazione con la scuola.
Ora tutto è pronto per il rientro «Ci saremo, anche per rispondere nuovi bisogni che emergeranno dopo questa emergenza sanitaria e che ora rischia di diventare sociale. Gradualmente contiamo anche di riprendere l’attività di sensibilizzazione, le proposte educazione alla genitorialità, i progetti sospesi che hanno comportato anche una riduzione delle entrate dell’associazione». Da qui l’invito a sostenere l’attovità dell’Arcobaleno aderendo alla campagna per la scelta del 5 per mille #unamanoperdavvero. –
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