Apre il 5° supermercato in viale Palmanova In città ci sono 169 punti vendita alimentari

Oggi l’inaugurazione del Mega nell’area ex Coca-Cola. Il delegato del Comune: «Troppi megamarket, penalizzati i negozietti»



Continuano a ritmo sostenuto le aperture commerciali in città. Oggi entra nell’oceano della vendita al dettaglio anche il nuovo supermercato a marchio Mega, inserito all’interno del parco commerciale Palmanova-Partidor. Il negozio, che fa parte del gruppo Unicomm, è il primo Mega in Friuli Venezia Giulia e il decimo in Italia. Ha una superficie complessiva di oltre 4 mila metri quadri, un’area vendita di quasi 3 mila metri quadri e dà lavoro a una cinquantina dipendenti. Ospita più di 16 mile referenze dal reparto dei freschi alle categorie del grocery (salutistico, biologico e petfood), l’ortofrutta, la pescheria, la macelleria e la gastronomia.

Mega sorge all’interno di un edificio ad elevata efficienza energetica interamente illuminato a led e si insedia nell’ex area Coca Cola (inaugurata negli anni Settanta e chiusa nei primi anni Duemila) riqualificata dopo anni di abbandono. Il supermercato si aggiunge al negozio di casalinghi “Center casa” e al McDonald’s (aprirà a giorni). All’interno dello stabile sarà inaugurato anche un bar per colazioni e pasti veloci. Mega rappresenta l’ennesimo market nella zona. Sulla stessa via, infatti, hanno già messo radici Panorama, Lidl, Eurospin e iN’s. E nelle immediate vicinanze la Coop (via Pradamano), il Vivo (via Verona), il Carrefour Market (via Paparotti) e il Bennet (al Pradamano shopping center di via Nazionale).

Mega è il quinto supermercato su viale Palmanova. Alla fine del primo trimestre di quest’anno Udine e provincia contavano 722 esercizi attivi nel commercio al dettaglio non specializzato, stando alle elaborazioni del Centro studi della Camera di Commercio.

«Come provincia siamo in assoluto la prima in Europa per numero di supermercati – osserva Antonio Falcone, consigliere comunale con delega al commercio –. La prima regione è la Valle D’Aosta. Il nostro è il primato peggiore. Questo indica che qualcosa di sbilanciato è accaduto a favore dei privati, senza considerare l’impatto su città e cittadini. Il Panorama (sullo stesso viale, ndr) aveva chiesto alla precedente amministrazione di raddoppiare le dimensioni. Salvo non abbiano cambiato idea potrebbe farlo a breve. Ma come si può pensare che tutta questa offerta abbia una tale domanda? I centri commerciali si fanno la guerra ma la gente ha sempre meno soldi. È paradossale. La libertà del commercio ha in qualche modo penalizzano il mercato. Che siano in troppi è sotto gli occhi di tutti. Qualcuno inevitabilmente chiuderà». I numeri elaborati dalla Camera di commercio di Pordenone-Udine danno ragione al consigliere. Un confronto tra il primo trimestre 2019 e quello del 2014 evidenzia la chiusura di 63 attività tra Udine e provincia di cui 58 nei comuni limitrofi. Le cessazioni più importanti sono a Tolmezzo e a Pozzuolo, rispettivamente con 10 e 7 esercizi in meno. È così che il pesce grande mangia il pesce piccolo e sempre più negozi di vicinato e botteghe di quartiere chiudono.

Sopravvivono le realtà più attrezzate e in posizione strategica che riescono a fidelizzare i consumatori. «Dobbiamo inventarci qualcosa di diverso per fare aggregazione – annuncia Falcone –, ad esempio non concedere più spazi commerciali ma spingere verso altre soluzioni quali cinema, asili, impianti sportivi o logistici. Una direzione che doveva essere presa già in passato». —

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