Antenne Vodafone: l’azienda non paga E il Comune non cede

Causa Comune di Azzano Decimo-Vodafone per il mancato pagamento di alcuni canoni di locazione: l’amministrazione guidata dal sindaco Marco Putto ha deciso di resistere all’atto di citazione avanti alla corte d’appello di Trieste formalizzato dal colosso della telefonia. L’azienda chiede la riforma della sentenza numero 30 del 2019, attraverso la quale il tribunale di Pordenone, a gennaio dello scorso anno, ha dato ragione al Comune nel merito di una vicenda che ha preso le mosse nel 2016: Vodafone è stata chiamata a versare al municipio circa 84 mila euro. Cosa che, al momento, non ha intenzione di fare. Per questo ha fatto ricorso in appello, trovando la contrapposizione del municipio: il Comune ha affidato l’incarico a uno studio legale, cui andrà una parcella di 7.295 euro. Della vicenda si sta occupando l’assessore agli affari legali, Roberta De Simone. «Il Comune – afferma – ha dovuto costituirsi nel giudizio d’appello promosso dalla Vodafone, nonostante la sentenza. Ora attendiamo la pronuncia del giudice di secondo grado». Questi i fatti. Il 9 settembre 2016 l’Ica (società di riscossione di imposte e tributi per la pubblica amministrazione), per conto dell’amministrazione comunale, notificava a Vodafone un’ingiunzione di pagamento di circa 84 mila euro, relativi al mancato saldo di alcuni canoni sui contratti di locazione di due aree del comune per l’installazione di stazioni radio base per telefonia mobile. Vodafone considerava indebito il pagamento dei canoni di locazione corrisposti al Comune e si opponeva. L’amministrazione comunale, difesa dall’avvocato Dimitri Girotto, si è costituita in giudizio e a gennaio 2019 è risultata vittoriosa. Secondo quanto riferito allora dall’amministrazione, «il giudice ha affermato che il Comune era assolutamente legittimato a chiedere il canone di locazione per le aree interessate dall’installazione delle stazioni radio base e, pertanto, la pretesa di Vodafone è stata respinta per infondatezza». La vicenda legale aveva preso le mosse nel 2016: a distanza di quattro anni non si è ancora conclusa, anche se l’amministrazione ha ottenuto un primo, importante riconoscimento.
Ora spetterà alla corte d’appello pronunciarsi. «La sentenza di primo grado di gennaio 2019 aveva dato ragione all’amministrazione comunale – evidenzia l’assessore –. Il tribunale di Pordenone nella sentenza aveva confermato il decreto ingiuntivo emesso nei confronti della Vodafone (al quale quest’ultima si era opposta e col quale si ordinava il pagamento di circa 84 mila euro) e condannato quest’ultima al pagamento delle spese legali. Avverso questa sentenza la Vodafone ha proposto appello. Il Comune si è così costituito con l’avvocato Girotto». —
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