Angioni lascia il Rigel dopo 3 anni fatti di tante missioni e salvataggi
Il suo posto sarà preso dal colonnello Spadolini. Reggimento impegnato in Afghanistan e Iraq Tra i momenti da ricordare il trasporto di una bambina in pericolo di vita da Udine a Bergamo

CASARSA. Alla fine della cerimonia è uscito abbracciato dal generale di brigata Salvatore Annigliato dopo avere terminato quasi con un filo di voce il discorso di commiato dal 5° reggimento aviazione dell’esercito “Rigel” che lo ha visto alla guida per tre anni. Anche se adesso lo aspetta un incarico prestigioso come capo ufficio al Comando forze operative Nord di Padova, il colonnello Stefano Angioni lascia il cuore all’aeroporto militare Francesco Baracca di Casarsa della Delizia, perché niente è come il rapporto che si instaura tra il comandante e gli uomini e le donne del suo reggimento, un lavoro di squadra che si costruisce giorno per giorno, in silenzio, con spirito di sacrificio, senza chiedere nulla in cambio.
Gli succede il pari grado Francesco Spadolini, pescarese, classe 1969, pilota di elicottero AH-129 Mangusta, proveniente dal Comfoter comando operativo esercito di Roma, con esperienze di servizio, tra le tante, al comando del 48° Gruppo squadroni Aves “Pavone” a Rimini, allo Us Army Aviation Center of Excellence in Alabama e alla guida del Task group nella Task force “Fenice” in Afghanistan.
Angioni ha fatto un bilancio del mandato, che ha visto i suoi uomini impegnati a rotazione nei teatri operativi dell’Afghanistan nell’operazione “Resolute Support” e dell’Iraq, nell’operazione “Prima Parthica”. Ha anche parlato delle soddisfazioni avute, con l’arrivo, neanche due mesi fa, del nuovo modello di elicottero NH90, un velivolo che mette il reggimento alla pari del “fratello”, il 7° reggimento aviazione dell’esercito “Vega” di Rimini, che aveva già l’NH90 in dotazione, con lo scopo di effettuare salvataggi sul terreno nei teatri di crisi. «Tra i momenti più belli da ricordare c’è Lea – racconta il colonnello Angioni –. È stato toccante quando, un anno e mezzo fa, siamo riusciti con un trasporto sanitario d’urgenza a portare una bambina, in grave pericolo di vita, da Udine a Bergamo. Dall’ospedale hanno chiamato proprio noi per questa necessità e così abbiamo potuto dare il nostro piccolo contributo per darle una speranza di vita. Da lì è nato un rapporto speciale, che dura ancora, tra gli uomini e le donne del reggimento e i genitori della piccola, che sentiamo nostra».
Durante la cerimonia il generale Annigliato, comandante della brigata aeromobile “Friuli” da cui dipende il “Rigel” di Casarsa, ha voluto rimarcare l’eccellenza costituita dal reggimento, «tutt’uno con il territorio che lo ospita», rapporto evidenziato anche dal motto “Il mio spirt ator ti svole” (il mio spirito aleggia attorno a te), frase tratta dalla villotta friulana “Stelutis alpinis” del poeta Arturo Zardini. Alla cerimonia, oltre alle numerose associazioni combattentistiche della zona, hanno presenziato il prefetto di Pordenone e sindaci e rappresentanti dei Comuni di Casarsa della Delizia, Zoppola, Valvasone Arzene e San Vito al Tagliamento.
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