«Andremo a recuperare lo storico Parco Basaglia in vista di Gorizia 2025»

Alex Pessotto
L'assessore regionale al Patrimonio Sebastiano Callari (a destra nella foto) incontra nel Palazzo della Regione il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna
L'assessore regionale al Patrimonio Sebastiano Callari (a destra nella foto) incontra nel Palazzo della Regione il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna

Alex Pessotto

«È da tempo che sto lavorando per il Parco Basaglia. Sì, sono un convinto sostenitore della sua riqualificazione: la trovo un’operazione di fondamentale importanza. Tra l’altro, per anni sono stato attivo quale medico dell’Azienda sanitaria: l’ho quindi molto frequentato. Però, in questo periodo abbiamo dovuto fare i conti con i problemi legati alla pandemia. Di conseguenza, molte delle attività che si dovevano realizzare assieme all’Azienda sanitaria per riqualificarlo sono state interrotte».

A parlare è l’assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari, che, a quanto dichiara, non è certo rimasto indifferente alle affermazioni di Alberta Basaglia sul Parco intitolato a suo padre, affermazioni che non lasciano spazio a molte interpretazioni.

«La sensazione, tranne qualche palazzina ristrutturata, è di totale abbandono. Assieme a mio fratello sono entrata in quella che era la direzione e ci siamo detti che tutto è esattamente rimasto come molti anni fa» aveva, nel dettaglio, affermato la signora Alberta. «Il Parco coinvolge numerosi soggetti: la Regione (attraverso l’Erpac), l’Azienda sanitaria e, parzialmente, il Comune – prosegue Callari –. Tra di noi, ci siamo incontrati l’ultima volta la scorsa settimana, parlando del futuro del parco. Quindi, la sua valorizzazione è assolutamente di nostro interesse, per il suo significato culturale che, indipendentemente da come si valuti la riforma basagliana, ritengo di primaria importanza. Ma, al di là del suo recupero culturale, parco Basaglia va recuperato anche da un punto di vista ambientale, dato che nell’ottica della Capitale Europea della Cultura 2025, può costituire un’area di ritrovo, pure alla luce della sa meravigliosa posizione, e molto altro. In questa prospettiva, quindi, va il mio impegno, né la Regione si è mai fermata. Al punto che in luglio ci sarà una nuova riunione, proprio per prendere delle decisioni e arrivare già al 2024 con un parco Basaglia degno di questo nome».

Nel presentare al Kinemax il progetto “Diritti al cubo”, realizzato dalla Fondazione Carigo assieme alla Fondazione Basaglia di Venezia e dedicato agli anni vissuti a Gorizia dallo psichiatra (dal’61 al’69), la signora Alberta, riguardo al parco intitolato a suo padre, aveva quindi amaramente evidenziato che «la situazione non è quella del Parco San Giovanni di Trieste».

«Parco Basaglia è in parte di proprietà di Erpac (l’ente regionale patrimonio culturale Fvg) e in parte di proprietà di Asugi (l’Azienda sanitaria) – aggiunge Callari –. Le proprietà non cambieranno, ma andremo ad agire sulle concessioni, di modo che Erpac possa intervenire per i restauri opportuni, appunto diventando concessionario. Così, l’edificio centrale all’ingresso del parco, di proprietà dell’Azienda sanitaria, sarà molto probabilmente concesso all’Erpac per un periodo pluriennale, di modo che possa venir riqualificato da un punto di vista architettonico. Alla stessa maniera, verranno recuperati molti degli edifici interni all’area, che si trovano in condizioni fatiscenti. Ancora, non sarà trascurata una riqualificazione da un punto di vista paesaggistico, dato che il parco possiede piante molto importanti che però vanno, per così dire, sistemate». —

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