Ancora accessi abusivi nell’ex caserma Piave

Blitz della polizia nell’area militare: rintracciati 5 stranieri
L’ex caserma Piave, che nei progetti dell’amministrazione comunale dovrebbe diventare, una volta ristrutturata, la nuova sede del distretto sanitario, per il momento continua invece a essere un rifugio per persone – perlopiù stranieri – che non hanno casa, che non sanno dove trascorrere la notte o come ripararsi dalle intemperie. Molto spesso si tratta di migranti che per vari motivi non possono più usufruire dei benefici dell’accoglienza. Anche sabato scorso la polizia ha rintracciato cinque abusivi nel comprensorio militare che si trova tra via Lumignacco e via Calatafimi. E tutti quanti sono stati poi segnalati alla Procura udinese per invasione di terreni o edifici.


Il vero problema è rappresentato dal fatto che i vari edifici sono a dir poco fatiscenti e il rischio di crolli è concreto. Anche per questo i controlli delle forze dell’ordine sono molto frequenti.


Sabato mattina gli agenti della Squadra volante hanno notato un uomo nelle vicinanze dell’ex caserma e così, visto che già in passato nell’area vi erano stati numerosi accessi abusivi, hanno deciso di effettuare un’ispezione. Così facendo hanno rintracciato cinque cittadini pakistani ai quali, tra l’altro, era già stato consegnato il foglio di via dal Comune di Udine. Gli stranieri – tutti di età tra i venti e i ventinove anni – si aggiravano tra le palazzine e nelle diverse stanze c’erano i resti di qualche giaciglio di fortuna.


Dalle verifiche effettuate è emerso che tutte le persone individuate si trovavano regolarmente sul territorio nazionale, ma erano già state colpite dal provvedimento di Divieto di ritorno nel capoluogo friulano. Per tale motivo, dopo essere state accompagnate in Questura, sono state deferite all’Autorità giudiziaria non solo per il reato d’invasione di terreni o edifici previsto dall’articolo 633 del Codice penale, ma anche per la violazione della misura di prevenzione.


Qualche mese fa, a metà agosto, era stato scoperto un altro dormitorio abusivo nelle vicinanze in via Castelfidardo, nel tratto che costeggia la roggia e che porta a via Calatafimi, laterale di via Marsala. Nella palazzina c’erano vecchi materassi e cartoni, abiti appesi ad asciugare su stendini improvvisati, qualche coperta, bottiglie di plastica e recipienti, teloni alle finestre per ripararsi dalla luce e dalla pioggia. L’edificio occupato (che poi è stato sgomberato) era circondato da una discarica a cielo aperto, con rifiuti di ogni genere. Da via Castelfidardo quasi di fronte all’ospedale Gervasutta si raggiunge l’ex scalo ferroviario che è a due passi dalla stessa caserma Piave e da quel che resta dello stabilimento Safau, oggi proprietà della Rizzani De Eccher, che quattro anni fa operò una prima bonifica dell’intera area. L’anno scorso anche Ferservizi, società della galassia di Ferrovie dello Stato, aveva provveduto alla bonifica della zona di sua proprietà. E in giugno la polizia, dopo aver ricevuto ripetute segnalazioni dai residenti, aveva fatto un’ispezione nell’ex caserma Piave e sorpreso tredici stranieri: pakistani e nordafricani. Anche in quel caso erano scattate le denunce per invasione di terreni o edifici.


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