Anche Sappada vuol passare al Friuli Venezia Giulia
La proposta lanciata da un colonnello della Julia e dal direttore della scuola di sci. Raccolte le firme per il referendum che propone il distacco da Belluno. La richiesta segue quelle di San Michele, Cortina, Cinto e Teglio Il paese, storicamente legato al Friuli, fa parte della diocesi di Udine
UDINE.
Anche Sappada vuole staccarsi dal Veneto per trasmigrare nel Friuli Venezia Giulia, più precisamente in provincia di Udine, al cui territorio appartenne fino al 1852 quando passò a quello di Belluno. La località turistica dell’Alto Piave, la cui storia è legata a doppia mandata con la Carnia e con il Friuli e che da secoli fa parte dell’Arcidiocesi di Udine - il cui territorio è, infatti, uno dei più vasti d’Italia -, marcia decisa verso la richiesta di aggregazione al Friuli Venezia Giulia. Aspirazione che non coltiva da oggi.
Il primo atto sarà il referendum, per il quale sono state raccolte, nelle giornate di sabato e domenica, ben 460 firme, 60 più di quante sono richieste dalla vigente normativa. I promotori dell’iniziativa, l’ex comandante del distaccamento della Brigata Julia a Sappada, colonnello Riccardo Breusa, e il direttore della scuola di sci sappadina, Danilo Quinz, esultano per l’esito di questo primo atto, tanto che hanno deciso di fermarsi per non “sforare” il limite massimo di 500 firme. La norma prevede infatti che, per indire il referendum su questa materia, vi sia la richiesta di un terzo degli aventi diritto al voto, nel caso di Sappada 400 (1.200 sono infatti gli abitanti), aumentato fino a un massimo del 25% di detto quorum, quindi fino al limite di 500. Le firme sono state già presentate al Comune alpino che, entro 90 giorni, dovrà indire il referendum.
Per cui se l’esito della consultazione popolare sarà positivo si avvierà il complesso iter per il “divorzio” della località turistica dal Veneto, aspirazione che nutre anche il comitato che vuole il passaggio di Cortina d’Ampezzo all’Alto Adige.
Ma non sono solo le due località montane a voler lasciare l’attuale regione di appartenenza. In quanto, poco meno di un mese fa, ha avuto un esito clamoroso il referendum del mandamento di Asiago i cui Comuni, dopo una raccolta di firme - come, appunto, quella appena compiuta a Sappada -, avevano allestito una consultazione popolare per il cambio di regione. Con quasi il 95% di sì - un vero e proprio plebiscito - l’altopiano ha infatti deciso per il distacco dal territorio della Provincia di Vicenza per aggregarsi a quello della Provincia autonoma di Trento e quindi ottenere il passaggio al Trentino Alto Adige. I sette Comuni asiaghesi si aggiungono quindi a quelli che hanno già scelto il passaggio dal Veneto alle Province di Trento o Bolzano, come Lamon e Sovramonte, e a quello di Cinto Caomaggiore, che ha deciso di passare al Friuli Venezia Giulia, aggregandosi alla Provincia di Pordenone. Anche in questi tre casi i sì avevano sfondato la soglia del 90%.
Scendendo verso il mare è, invece, San Michele al Tagliamento che aspira da lungo tempo a passare al Friuli Venezia Giulia. Due anni fa gli abitanti hanno riprovato a varcare tutti insieme il ponte che separa le due Regioni con un referendum, ma senza raggiungere il quorum. Esattamente come era avvenuto nel 1991. Nel 2006 solo Cinto Caomaggiore ha fatto centro con il referendum, in quanto il quorum non è stato ottenuto - tanto per rimanere nella Bassa - a Teglio Veneto, Gruaro e Pramaggiore (località quest’ultima che, pure in fatto di vini, ha una comunanza con Pordenone, per l’esistenza “a cavallo” di una famosa zona Doc).
Il Veneto, e lo sanno bene sindaci e abitanti, è infatti circondato da Regioni a statuto speciale. Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige trattengono quote rilevanti delle tasse sul proprio territorio (il 70% il Fvg e quasi il 90% l’Alto Adige) e non sono costrette ad attese estenuanti, come il Veneto, per ricevere dallo Stato i trasferimenti spettanti pro-capite. Per ogni cittadino “speciale”, sia esso friulano o trentino, i trasferimenti sono in media superiori del 30% rispetto al Veneto. Inoltre, più bassa è la pressione fiscale e migliori i servizi sociali, per cui il tentativo di scavalcare il confine della propria Regione nasce soprattutto da considerazioni economiche. Ma per quanto riguarda Sappada anche per maggiori affinità con il Friuli, come la storia insegna.
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