Amministrative 2015 nel Pordenonese: centrosinistra zoppo, la destra riparte

La batosta di Montereale avrà ripercussioni in Provincia: la legge impone ad Anselmi di dimettersi e di lasciare la delega alla montagna

PORDENONE. Il centrodestra in regione riparte dalle elezioni comunali. Si consolida a Cividale (dove vince il forzista Balloch) e Villesse e, nel Pordenonese, beneficia di una sconfitta storica per il centrosinistra. A Montereale Valcellina il sindaco uscente del Pd, Pieromano Anselmi, non solo non riesce a trainare la coalizione a sostegno del suo successore (Vettoretto), ma non entra nemmeno in consiglio. E questo apre un caso anche in Provincia: Anselmi dovrà dimettersi, come vuole la legge, dal consiglio provinciale.

Geografia politica. Il nuovo sindaco di Montereale, Igor Alzetta, è espressione di due civiche che hanno al loro interno esponenti di centrodestra, a partite dalla Lega Nord. A Caneva l’uscente Andrea Attilio Gava era sostenuto da Forza Italia e Lega Nord, oltre che da una civica in cui figuravano candidati di partiti di centrodestra. Diversa la situazione di Valvasone-Arzene dove a determinare la vittoria è stato senza dubbio il candidato sindaco, più che la sua appartenenza politica. Il primo cittadino Markus Maurmair – uomo che ha una storia politica di destra – era sostenuto da liste civiche. Forza Italia e Lega hanno appoggiato la sfidante Cristina Sbrissa, che contava anche sul Pd. Il centrosinistra resta in sella a Travesio, con il sindaco Diego Franz riconfermato, e a Claut con la new entry Franco Bosio. A Barcis il primo cittadino Claudio Traina è espressione di una lista civica in continuità con l’ex sindaco Olivieri e con l’ex consigliere regionale – nonchè amatissimo sindaco – Maurizio Salvador.

Il caso Montereale. Nel Comune di Montereale più che una vittoria del centrodestra si registra una batosta del centrosinistra, che si è presentato diviso. E il voto avrà un effetto anche sul consiglio provinciale. Pieromano Anselmi, che oltre a essere consigliere provinciale ha la delega alla montagna, dovrà dimettersi. Nemmeno se qualcuno si dimettesse per farlo entrare in consiglio a Montereale potrebbe spuntarla. Perché nel frattempo la continuità amministrativa è venuta meno. Al posto di Anselmi, in consiglio provinciale, dovrebbe entrare il sindaco di Porcia Giuseppe Gaiarin.

Il Pd. Il segretario provinciale Giuliano Cescutti non si sottrae a un’analisi schietta. «Montereale è stata una triste sorpresa, che interrompe una continuità di governo del centrosinistra. D’altro canto in Comuni come Valvasone-Arzene, l’alleanza con il centrodestra non ha portato alcun vantaggio. Qui la sfida era particolarmente dura perché Maurmair è stato un buon sindaco». Nelle altre sfide, a partire da Caneva, «si vede che le divisioni ci penalizzano».

Forza Italia. Paradossalmente è Forza Italia più critica con il riconfermato primo cittadino Maurmair. «Il sindaco ci ha chiuso la porta – dice il vicecoordinatore regionale Fernando Padelletti –. Non posso che constatare che questa beata solitudine proseguirà anche in futuro. Perché certo non potrà pensare di candidarsi alle regionali con Forza Italia o con la Lega». Soddisfazione invece per il voto a Caneva, «dove ci siamo presentati con il simbolo – prosegue Padelletti –. Direi che tutto sommato abbiamo tenuto».

Lega Nord. Il Carroccio si gode il risultato a livello nazionale «perché è evidente – analizza il segretario Stefano Zannier –, che nel centrodestra il partito che oggi detta i tempi è la Lega. E credo che anche a livello locale sia importante comprenderlo. Quanto alle comunali, soddisfatti per Caneva e Montereale».

Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni evidenzia che «queste amministrative mostrano che, quando il centrodestra è in grado di esprimere candidati che sanno rappresentare il territorio, l’elettorato lo premia – analizza il coordinatore Emanuele Loperfido –. Al punto da consentire di espugnare anche una Stalingrado come Montereale».

Civiche. «Le elezioni amministrative hanno dimostrato che il civismo deve avere ruolo da protagonista nella vita politica delle comunità – commenta Marco Salvador, portavoce del coordinamento di una ventina di civiche della Provincia –. L’unica ricetta contro l’astensionismo è il coinvolgimento diretto dei cittadini alla vita pubblica e le civiche, ancora una volta, hanno dimostrato di saperlo fare».

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