Ammanchi e assemblee in altri 3 palazzi del centro
L’assemblea condominiale del “Delta Majestic”, in viale Trieste a Pordenone, nella serata di venerdì scorso, ha rappresentato solo la punta dell’iceberg dei problemi legati all’amministrazione di alcuni conosciuti palazzi del capoluogo e non solo.
Ammanchi per decine di migliaia di euro stanno spuntando progressivamente dalle analisi dei conti durante le assemblee di diverse unità immobiliari affidate alla gestione di Monica Corazza. Una professionista, quest’ultima, apprezzata nel corso degli anni da tutte le famiglie che hanno avuto a che fare con lei ma che, in tempi recenti, è incappata in problemi sfociati in passività ingenti nei rendiconti dei palazzi.
Dopo il “Delta Majestic” sono sotto esame, per problemi del medesimo genere, le situazioni del “Condominio Trento”, nell’omonimo viale cittadino, del “Condominio Minerva” in piazzale Ellero dei Mille e del “Marina” in via Montereale.
Le persone residenti in questi palazzi, e in altri fra i 38 complessivamente gestiti dalla Corazza, potrebbero essere chiamate in tempi brevi, in caso di passività accertate, a un nuovo pagamento delle rate già versate per non incappare in problemi sotto il profilo, per esempio, della fornitura di servizi come acqua, luce e gas. Al “Delta Majestic”, per tornare alla riunione condominiale di venerdì scorso, oltre ai 50 mila euro da versare a Eni gas, risultano 25 mila euro di scoperto con Hydrogea e altri soldi da pagare a Bluenergy.
Scongiurato il distacco del gas prima dell’assemblea condominiale, i residenti hanno deciso di procedere con l’azione legale. La querela sarà definita nella settimana entrante.
Quanto alla Corazza, rimasta per due anni priva dell’unica impiegata per ragioni di salute, nella stessa assemblea di venerdì scorso aveva garantito ai residenti la propria buona volontà nell’adoperarsi per risolvere la situazione.
Resta da capire, però, dove potrà essere reperita la disponibilità di denaro a fronte di una situazione in cui l’amministratrice risulta, di fatto, per sua stessa ammissione pressoché nullatenente. Dalla Corazza ha preso nelle ultime ore le distanze con una lettera la Anaci (Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari).
Di certo i revisori dei conti, professionisti come avvocati e commercialisti, non si sono accorti dei passivi che progressivamente crescevano nei diversi palazzi. La Corazza ha, infatti, sempre chiuso i bilanci, ma sono allo studio eventuali profili di falsità sulla documentazione presentata a supporto delle diverse situazioni contabili.
Il tutto nello sconcerto di quanti conoscono e stimano da anni la professionista e faticano ancora a capire cosa realmente possa essere accaduto a lei e soprattutto al denaro.
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