Proiettati verso l’estero e preoccupati per il futuro: ecco cosa pensano i diciottenni di Udine

Il Comune, con Ires Fvg, ha intervistato duemila studenti delle superiori cittadine. Facchini: «Sulla base dei risultati sapremo come rispondere ai loro bisogni reali»

L'indagine ha coinvolto studenti neomaggiorenni di Udine (foto d'archivio)
L'indagine ha coinvolto studenti neomaggiorenni di Udine (foto d'archivio)

Un neo maggiorenne su tre è poco soddisfatto della propria vita, mentre l’88% è contento delle amicizie con i coetanei. La condizione economica influenza i giovani. E a spaventarli è anche il futuro (43% del campione) tanto che quasi uno su due se lo immagina all’estero. La metà, inoltre, crede nel voto, come strumento per far sentire la propria voce.

Sono alcuni dei risultati emersi dall’indagine, durata 2 mesi, condotta dal Comune di Udine insieme all’Ires Fvg su circa duemila studenti 18enni di tutti gli istituti secondari cittadini di secondo grado udinesi (il 30% residenti a Udine, il 70% in provincia o fuori regione).

«Uno strumento concreto – ha commentato l’assessora alle Politiche giovanili Arianna Facchini presentando l’indagine con il ricercatore dell’Ires Alessandro Russo – per comprendere davvero una fascia di popolazione troppo spesso esclusa dalle dinamiche decisionali: i neo maggiorenni. I dati raccolti mostrano disagi e desideri, insoddisfazioni e aspirazioni, ma anche la persistenza di disuguaglianze – di genere ed economiche – che influenzano il presente di ragazze e ragazzi. A partire da queste evidenze vogliamo orientare con maggiore consapevolezza le nostre politiche, per rispondere ai loro bisogni reali».

Entrando nel dettaglio dell’indagine, il 26% degli studenti si dichiara insoddisfatto del presente; il 56% è “abbastanza soddisfatto”, mentre circa il 20% è contento. Al contrario, le relazioni con i coetanei sono positive: quasi l’88% dei giovani è contento. E solo il 5% di chi è in condizioni economiche meno stabili si dichiara felice. Dai dati registrati compaiono inoltre notevoli differenze di genere: i ragazzi riportano livelli leggermente più elevati di benessere personale rispetto alle ragazze.

Quasi la metà degli intervistati (il 43%) ammette che “il futuro mi fa paura”. Le differenze di genere anche qui sono marcate: le ragazze sono più preoccupate. La paura del futuro risulta significativamente più diffusa tra i giovani provenienti da famiglie con difficoltà economiche. Quasi un intervistato su due immagina il proprio futuro fuori dai confini nazionali. Ben 7 ragazzi su 10 pianificano di iscriversi all’Università, con un divario di genere molto accentuato: vogliono intraprendere un percorso universitario quasi l’80% delle ragazze, a fronte del 61% dei ragazzi. Quasi il 40% dei maturandi aspira a intraprendere un lavoro indipendente.

Non mancano però le preoccupazioni riguardo all’ingresso nel mercato del lavoro: le ragazze appaiono molto più in ansia per la propria carriera lavorativa, a fronte di appena il 34,6% dei coetanei maschi. La maggioranza dei giovani indica poi la paura di ritrovarsi con un lavoro sottopagato.

Più della metà degli intervistati (58,3%) individua nel voto uno strumento efficace per far sentire la propria voce, le ragazze vi ripongono maggiore fiducia. Solo il 9,5% ritiene significativo il contatto diretto con la politica. Sul fronte delle proposte, è ancora il lavoro e l’occupazione futura al centro dei pensieri: i giovani chiedono più stage e corsi per sviluppare competenze professionali (54,2%), ma anche più occasioni culturali e ricreative. 

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