“Amici della Val d’Arzino” chiude per «troppa acredine»

VITO D’ASIO. Causa troppe polemiche, a meno di un clamoroso dietrofront, chiuderà nelle prossime ore la pagina Facebook “Amici della Val d’Arzino”, vero e proprio angolo della memoria dove, da ormai otto anni, si ritrovano i residenti dei comuni dell’ambito valligiano più quelli dei paesi vicini e gli emigrati assieme ai loro figli e nipoti.
Ad annunciarlo, ovviamente e non potrebbe essere altrimenti, con un post piuttosto lapidario è stato domenica scorsa lo stesso ideatore e amministratore Maurizio Peresson, comunicando l’”eutanasia” della pagina. «Ancora tre giorni e questa pagina porrà fine alla propria esistenza – ha scritto –. Il suo motivo di esistere è venuto meno e non vi sono più i presupposti per cui era nata. Inoltre sto evidenziando troppa acredine contro di essa e un generale disinteresse per i temi che porta avanti. Motivi personali non mi permettono inoltre di dedicarle tutte le adeguate attenzioni.
Ringrazio quanti mi sono stati di supporto in tutto questo tempo e auguro a tutti una buona continuazione, sempre su Facebook, ma ospiti di altre pagine, sempre dedicate alla Valle» ha postato Peresson.
Un messaggio che ha il sapore dell’addio, il che priverebbe gli oltre 18 mila iscritti alla pagina, attivata da Peresson nel 2012, di un loro posto del cuore, seppure virtuale. Ormai da sei anni, tutti portano il loro ricordo e postano foto storiche, aprendo i propri cassetti e condividendo pezzi di vita nello spazio amarcord ideato e gestito da Peresson, anche lui emigrato dall’Alta Val D’Arzino a Milano, dove per anni ha curato la comunicazione e le relazioni pubbliche di grandi aziende e agenzie pubblicitarie.
Una piazza virtuale, “Amici della Val d’Arzino”, che è diventata anzitutto un punto di riferimento e di osservazione per recuperare e salvaguardare la vera storia della valle, com’era negli intenti di Peresson, ad uso e consumo sia dei residenti sia di coloro che abitano al di fuori della Valle ma sono comunque originari ella “terra asìna” (termine che si riferisce alla pieve d’Asio, ndr). La pagina ha poi allargato il proprio raggio d’azione, non solo aprendo a notizie d’attualità e a informazioni pratiche a uso e consumo degli internauti, ma anche diventando uno spazio di discussione, moderato dalla stesso Peresson che, a più riprese, ha offerto interessanti spunti di riflessione anche per la carta stampata.
Su quali siano le ragioni della scelta di chiudere Peresson preferisce non sbilanciarsi, ma al di là di motivazioni personali e riservate, le voci che si susseguono in valle dicono che aver messo “in vetrina” la Val d’Arzino, ovviamente nella più totale buona fede, abbia generato qualche mal di pancia in chi, dell’arrivo di turisti, ne avrebbe fatto volentieri a meno.
La “colpa” di Peresson sarebbe stata quindi, per alcuni, avere contribuito in particolare all’affollamento delle “spiagge” dell’Arzino. L’annuncio della chiusura della pagina ha scatenato il popolo del web e innumerevoli sono stati i messaggi degli “Amici della Val d’Arzino” di vicinanza a Peresson. Messaggi contenenti la richiesta di ripensarci.
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