Alzheimer, oltre 20 mila casi in Fvg

In Castello le idee di 9 scienziati contro la malattia tra network e studi sulle molecole
Udine 22 Gennaio 2018. Convegno sull' Alzheimer. © Foto Petrussi
Udine 22 Gennaio 2018. Convegno sull' Alzheimer. © Foto Petrussi

Oltre un milione di persone affette da demenza senile in Italia, di cui 600 mila malati di Alzheimer. In Friuli, la seconda regione italiana per popolazione over 65, i casi sono oltre 20 mila. Dati significativi, che vanno affrontati con decisione tramite un’azione combinata. Per provare a dare risposte, infatti, va attuata prima di tutto la sinergia tra mondo della politica e quello della scienza. Stili di vita, prevenzione, tecnologia: sono molti gli ambiti suggeriti dagli scienziati operanti nella nostra regione su cui si può e si deve lavorare.

Di questo si discusso nel salone del Parlamento del Castello, durante l’evento “The science meets Friuli Venezia Giulia” organizzato dal Consiglio regionale, dal Centro comune di ricerca (Joint Research Centre, Jrc) della Commissione europea e da altri soggetti istituzionali.

Dopo il saluto del presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, la parola è passata a Ketty Segatti, direttore dell’Area Istruzione, formazione e ricerca della Regione, che ha introdotto i rappresentanti del Jrc, pronti a raccontare le attività dell’Istituzione.

«Dopo la legge regionale sull’invecchiamento attivo, con il Jrc ci siamo dedicati alla malattia – ha detto la vicepresidente della 3ª commissione consiliare Salute, Renata Bagatin –. Abbiamo coinvolto gli enti scientifici e loro hanno lanciato una serie di interessanti proposte». È toccato quindi ai nove scienziati illustrare le loro idee. C’è chi ha promosso network innovativi per rafforzare la rete di tutti i soggetti pubblici e privati, chi ha invocato una maggiore attenzione allo studio delle molecole che causano la malattia, chi ha proposto lo screening della popolazione a più alto rischio. «Anche l’insegnamento della lingua straniera può essere utile a prevenire o rallentare la malattia – ha spiegato la professoressa Marella Magris, dell’Università di Trieste – Dal punto di vista emotivo e sociale i risultati ci sono: il solo fatto di avere un impegno ha portato queste persone a stare meglio». Che può fare la politica? Se Bagatin ha parlato di una «legge sui caregivers, allo scopo di aiutare i familiari delle persone malate», l’assessore regionale Loredana Panariti, si è concentrata sulla necessità di rafforzare le collaborazioni nella ricerca. «Molto abbiamo investito sulle infrastrutture – ha commentato – Ora vogliamo mettere a disposizione 500 mila euro in borse di studio per i giovani del Jrc, con cui la Regione ha anche firmato un Memorandum d’intesa».

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