Allarme povertà a Udine: cercano il cibo nella spazzatura

UDINE. Rovistano nella spazzatura, per trovare qualche alimento commestibile che non potrebbero procurarsi altrimenti. Cercano soprattutto frutta e verdura che, seppur con qualche ammaccatura, possono “curare” e portare nelle loro tavole. Sono uomini e donne, in particolare stranieri e anziani, che non arrivano alla fine del mese e “fanno la spesa” con gli scarti eliminati dai supermercati cittadini.
E spesso anche le grandi catene di distribuzione tendono la mano a chi ha bisogno mettendo in vendita prodotti vicini alla scadenza a un prezzo ribassato almeno del 50% o cedendo parte del cibo alle onlus e comunità locali impegnate nel sociale.
«Normalmente non abbiamo grossi scarti – riferiscono al Despar di viale Tricesimo –, ordiniamo le quantità giuste per ogni giorno. I prodotti invenduti e non ancora scaduti li cediamo alla Comunità di San Pio X, i cui volontari li distribuiscono alle persone che ne hanno bisogno».
Ma c’è anche chi cerca tra le immondizie. Tra questi – riferiscono ancora – un uomo anziano e una donna di mezza età che prendono verdure o frutta ammaccata (che non avremmo comunque messo in vendita) e tutto quello che può interessare». «Abbiamo notato che c’è gente che prende il cibo dalla spazzatura – indicano anche al Panorama di viale Palmanova –, ma anche all’interno del negozio ci sono stati diversi furti di cibo e questi sono stati compiuti per disperazione. Ora i nostri bidoni sono chiusi a chiave, per evitare che qualcuno possa sentirsi male ingerendo gli alimenti gettati».
Alla Coop di viale Bassi, il responsabile delle politiche sociali della Coop Consumatori Nordest, Stefano Minin, fa sapere di aver raccolto fin dall’istituzione della “legge del buon samaritano” (la numero 155 del 2003) l’adesione delle associazioni locali (laiche o religiose) e «abbiamo incominciato la distribuzione di cibi prossimi alla scadenza o con qualche ammaccatura. In tutta la rete di Coop Nordest abbiamo donato cibo per 2 milioni di euro.
Da quest’anno, inoltre, abbiamo iniziato a vendere al 50% i prodotti (soprattutto freschi) prossimi alla scadenza: questo per venire incontro anche ai soci e ai clienti». Un’iniziativa adottata anche da Billa, in viale Palmanova: «un bollino – fanno sapere – indica la merce che subirà uno sconto perché sta per scadere». Inoltre, nei bidoni esterni c’è gente (stranieri e italiani) che abitualmente rovista in cerca di cibo. Al Carrefour del Terminal Nord «viene favorito il cliente in difficoltà – di solito sono sempre gli stessi che vengono ogni mattina –, con prodotti vicini alla scadenza al 50%.
Poi ci sono anche banchi frigo dove sistemiamo i prodotti di ortofrutta e freschi che riteniamo non siano vendibili, ma recuperabili per un consumo immediato (ad esempio frutta con ammaccature che può essere trasformata in macedonia)». Il grosso, comunque, viene devoluto in beneficenza: «collaboriamo con alcune comunità che sono collegate al circuito del Banco alimentare e le consegne avvengono quotidianamente».
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