Allarme in paese: polvere di cava sulle case dopo l’esplosione

CANEVA. «Sono esplose due mine e la polvere di carbonati è caduta sulle case: ci cadrà addosso anche la montagna a Caneva». Gli occhi di Serena Manfè vedono gli squarci nelle colline nella...

CANEVA. «Sono esplose due mine e la polvere di carbonati è caduta sulle case: ci cadrà addosso anche la montagna a Caneva». Gli occhi di Serena Manfè vedono gli squarci nelle colline nella pedemontana e ha rilanciato l’sos sul web. «È un dato di fatto il pericolo geologico delle cave a Caneva – Manfè scrive quello che pensa al gruppo pubblico Facebook Sei di Caneva se –. Le cave che impatto ambientale e paesaggistico hanno? Montagne colabrodo». Questo è bastato per fare saltare i tabù sulle cave nel ping pong di battute, buone intenzioni, numeri e proposte come quella (deliberata ma il cantiere è in lista d’attesa) di un frantoio (pubblico) con sponsor i cavatori della “Mineraria”.

«Dal bilancio comunale 2016 – ha ricordato Pierangelo Zorzetto consigliere Pd –: lavori di realizzazione di edificio agroalimentare per frantoio 391 mila euro (276.219 da contributo privato "Mineraria-cava Caprioli" e 114.781 fondi propri di bilancio e vanno aggiunti 210 mila): totale 601 mila euro. Sono contrario alla realizzazione del frantoio, lo considero uno sperpero di denaro pubblico per beneficio di pochi privati (raccoglitori e produttori di olio canevesi)». La convenzione (dell’ex giunta Monte ricorda Zorzetto) con "Mineraria-cava Caprioli" prevedeva invece, oltre agli oneri, la realizzazione di opere (parcheggi, area attrezzata-giochi, servizi igienici, area culturale, l'asfaltatura della strada di acceso al Castello) su parte del piazzale di cava. «La convenzione accordava la facoltà all’amministrazione di modifica e di richiedere in alternativa opere diverse: così è accaduto e la prima amministrazione Gava ha modificato la Convenzione richiedendo il famigerato frantoio».

«Ci stiamo rovinando da soli con le cave – attacca Manfè –. Spero che ci sia un sopralluogo dei tecnici comunali». L’ambientalista Vittorio Mella, intanto, non sta zitto. «I lavori in cava Caprioli procedono – ha verificato –. La struttura del frantoio promesso è ancora da costruire: è questo che arriva dalle cave? E come la mettiamo con il continuo viavai di mezzi pesanti in centro? Tutti portatori di interessi?». Daniele Mutton ha controbilanciato. «Caneva è anche il figomoro e la sua ricca filiera». Giancarlo Pennax Pennini ha un altro problema. «A Caneva non si vede la tv al Tambruz e frazioni: altro che cave».©RIPRODUZIONE RISERVATA

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