Allagamenti a Pannellia, sette indagati

Centinaia di milioni di euro di danni per il guasto alla centrale idroelettrica. Incidente probatorio per chiarire le cause
Sedegliano 5 Ottobre 2011. Centrale elettrica di Pannellia. Telefoto Copyright Foto PFP
Sedegliano 5 Ottobre 2011. Centrale elettrica di Pannellia. Telefoto Copyright Foto PFP

SEDEGLIANO. Inondazione cagionata per colpa, danneggiamento per colpa di opere destinate alla difesa contro le acque. Sono le accuse che pesano nei confronti dei vertici dell’Ati formata da Scheider Electric spa di Padova e da Serman Energy Srl di Belluno per il guasto all’impianto che il 4 ottobre del 2011 provocò il cedimento strutturale della condotta di carico di cemento armato a circa 150 metri dalla centrale con conseguente uscita di un ingente quantitativo d’acqua che allagò tutte le campagne circostanti, bloccò l’attività della centrale di Pannellia (tuttora inattiva) e mandò in tilt ben sei centrali idroelettriche a monte della centrale gestita dal Consorzio. In seguito a quell’episodio il Consorzio subì danni per diverse centinaia di milioni di euro.

Tutto è cominciato con l’esposto denuncia presentato nel febbraio 2012 dall’avvocato Luca Ponti, legale dal Consorzio di Bonifica Ledra Tagliamento, proprietario della centrale di Pannellia, la più importante in termini di potenza installata e di produzione annua, tra gli impianti di produzione nel sistema Ledra Tagliamento, (circa una quarantina, per una potenza nominale complessiva di circa 15.000 kw).

Da qui sono partite le indagini della Procura di Udine, coordinate dal procuratore aggiunto Raffaele Tito, che hanno portato all’avvio del procedimento che vede indagati Giordano Carminati 30 anni di Ranica, Ivan Richini 40 anni di Breno, Andrea Battù 41 anni di Torre Bordone, Pierluigi de Cesaro 43 anni, di Belluno, Alessio Zana 40 anni di Azzano San Paolo, Mariano Moritsch 48 anni di Belluno e Claudio Barzan 60 anni di Longarone. In qualità di amministratori e funzionari delle due aziende che componevano l’Ati sono stati chiamati a rispondere per l’inondazione di campi agricoli e della cava Parussini con portata d’acqua pari a 2,5 metri cubi al secondo.

Proprio per definire con chiarezza l’esatta concatenazione degli eventi che si verificarono il 4 ottobre 2011, le effettive conseguenze, individuare le cause e verificare le condotte commissive o omissive che portarono all’esondazione è stato disposto l’incidente probatorio.

È fissato per l’11 febbraio alle 10.30 davanti al giudice per le indagini preliminari Roberto Venditti che, nel frattempo, ha nominato tre periti. Si tratta di Gaetano Russo, Stefano e Miani Marco Petti.

L’impianto del Consorzio era stato avviato a partire dal gennaio 2011. Da allora fu interessato da una serie di problematiche, risolte dalle imprese associate in Ati e appaltatrici dei lavori solo in via transitoria. La ditta Serman Srl aveva installato una centralina oleodinamica a servizio del by pass della centrale idroelettrica cui avrebbe dovuto far seguito l’esecuzione di lavori all’impianto elettrico e di automazione dell’impianto idroelettrico da parte della Schneider Electric Spa. In effetti il 3 ottobre la Schneider comunicò al Consorzio che il giorno successivo avrebbe effettuato alcune operazioni preliminari di controllo delle apparecchiature e di implementazione di impianto per l’acquisizione dei dati necessari precisando che si doveva disporre un fermo dell’interno gruppo di produzione. Contestualmente si dovevano effettuare prove di taratura e di funzionalità della nuova centralina oleodinamica di by pass e dei polmoni di azoto.

Ma qualcosa andò storto e provocò il cedimento strutturale della condotta, determinando gli allagamenti che mandarono sott’acqua i campi e la cava, mandando anche in tilt le centrali.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:maltempo

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto