All’Aero club Campoformido: «Abbiamo perso un amico»

CAMPOFORMIDO. Il mondo del volo è in lutto per la morte del campione acrobatico Francesco Fornabaio. La notizia che con il suo aereo è precipitato al lido di Venezia è giunta immediata in Friuli: il video con gli ultimi angosciosi istanti dell’evoluzione, riportato in rete dal video di uno spettatore, ha aggiunto alle 5 mila persone presenti lo sconcerto e il dolore indicibile degli amici frequentatori dell’Aero club friulano di Campoformido e dell’associazione Sky clear, che pure ha sede allo scalo udinese, dove Fornabaio era di casa, oltre che dei molti appassionati friulani per i quali il mago dell’aria era un mito.
Era uno spettacolo che non si poteva fare a meno di notare da parte di chiunque passasse nei pressi del cubo acrobatico dove con suo aereo si esercitava regolarmente, ogni fine settimana, e che lasciava suggestionati a occhi in su e col fiato sospeso.
Milanese, libero professionista con oltre 2000 ore di volo, di cui più di metà di volo acrobatico, volava da un decennio su un Extra 300L collezionando vittorie e diventando il principale riferimento italiano di Freestyle. Era approdato all’Aero club friulano, presieduto allora da Arduino Conti, un paio d’anni fa, hangarando così a Campoformido i suoi due velivoli, uno dei quali purtroppo è stato domenica 21 settembre la sua tomba.
Il campione era il vanto anche di Sky Clear, associazione che il colonnello Alberto Moretti, ex pilota della Pan e presidente del sodalizio, aveva insediato all’aeroporto friulano, contribuendo a dare nuova vita e funzione a una struttura dello scalo inutilizzata e bisognosa di ristrutturazione, ceduta in concessione da Enac, oltre a mantenere vive la tradizione e la cultura del volo acrobatico, retaggio storico a Campoformido.
Sky Clear e Acf avevano anche nei mesi scorsi organizzato degli stage acrobatici invitando piloti di fama mondiale, fra i quali c’era in primo piano Francesco, che aveva preso casa anche a Pasian di Prato per essere più facilmente in contatto con il sito dove esercitare la passione che era diventata la professione di una vita.
Tra coloro che hanno visto l’Extra avvitarsi e cadere in candela al Fly Venice c’erano i più stretti collaboratori dell’aviatore acrobatico. Moretti, nel ruolo di direttore della manifestazione, l’amico e pure pilota acrobatico Luca Bertossio, e Conti. Si può immaginare con quale stato d’animo. «È morto un amico. Una persona squisita. Un signore del volo. Chi sceglie questa professione – sono le uniche parole che riesce a dire Conti, con il cuore stretto dal dolore – mette in conto anche il rischio».
Nel febbraio 2013 un altro Extra 300, che pure è considerato un velivolo altamente affidabile, si era schiantato a Rivoli di Osoppo, uccidendo l’udinese Renato Degano.
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