Alla scoperta dei tesori in laguna grazie a Maria Teresa Corso
MARANO LAGUNARE. I tesori della Laguna di Marano e Grado scoperti dai pescatori. È quello che Maria Teresa Corso, studiosa di storia e tradizioni locali, ha spiegato sabato al convengo in Pescaria Vecja, a Marano Lagunare, dove ha raccontato delle scoperte del gruppo Archeosub e della nascita del Museo. Tutto inizia negli anni Ottanta con una ventina di reperti che il maestro Gianni Giallongo aveva raccolto con i suoi allievi nacque l’Antiquarium di Marano, valorizzato dalla supervisione della Soprintendenza di Aquileia. Al Centro civico l’Archeosub allestì un’esposizione permanente di reperti archeologici, rinvenuti nella laguna di Marano. Si trattava di anfore, mosaici, monete, pietre da costruzione, tegole, risalenti all’epoca romana e testimonianti i primi insediamenti abitativi in laguna.
Alcuni pescatori sentendo di questa raccolta che si stava facendo al Centro civico e cominciavano a portare ciò che fra le reti calate non era identificabile con del pesce. Si portavano cassette di frammenti di anfore, di piatti in ceramica rinascimentale, di cui l’associazione si prendeva cura e cominciava a selezionare in bacheche. Ci si accontentava di esporre le meraviglie che tutti i pescatori di Marano stavano donando; la barca Delfino prima di tutte. L’Antiquarium nacque così con le donazioni dei pescatori. Grandi scoperte arrivarono negli anni a cominciare dalle monete risalenti all’epoca di marco Aurelio (161-180) dell’Isola Bioni. Ma nel 1982 la più grande scoperta: il ritrovamento all’Isola D’Isella: una stanza in mezzo alla laguna di mattoni sesquipedale che perimetravano una stanza in mosaico bianco composto da tessere musive a grossa lavorazione. Nell’’81 il recupero del Miliare Romano e del ponte romano. Per finire nel 1987 con il ritrovamento al largo di Grado del relitto della Iulia Felix . (f. a.)
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