Alessandro e Daniela divisi sul giochino dell’assessore

Pordenone verso il ballottaggio. Iil confronto conclusivo di Messaggero Veneto e Tpn. Lui: «Non avesse scelto loro, magari una chiamata per l’istruzione...». Lei: «Ha grinta, ma con me in giunta no»

PORDENONE.Se avesse conosciuto Daniela Giust prima della concorrenza degli ultimi mesi, Alessandro Ciriani l’avrebbe considerata «un buon assessore all’istruzione». Lei ne stima la preparazione e la grinta, ma nella realtà si sente talmente distante dal suo concorrente al soglio comunale, da non prendere nemmeno in considerazione l’ipotesi di fantasia di farne un assessore del suo esecutivo.

E’ questa una delle chicche – per altro uno dei pochi momenti di distensione – dell’ultimo confronto tra i candidati sindaco di Pordenone, Giust (per Pd, Il Fiume, Pn 1291, Cittadini) e Ciriani (lista Ciriani sindaco, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Autonomia responsabile), andato in onda ieri sera su Telepordenone e in diretta streaming sul sito del Messeggero Veneto.

Pungolati dai giornalisti Antonio Bacci e Gigi Di Meo, i candidati si sono nuovamente confrontati su tutti ingaggiando una guerra di cifre: lui ha chiamato in causa il sito delle Autonomie locali della Regione, lei i numeri di Regione e studio Casetta.

E siccome le cifre alla fine non collimavano – lui ha sostenuto con veemenza il calo di risorse per Pordenone dalla giunta Tondo a quella Serracchiani, lei invece ha parlato di riequilibrio e riduzione della sperequazione del 40 per cento – il duello si è concluso con l’invito ai cittadini a guardare direttamente sul sito della Regione, dove i documenti si trovano.

E sulla futura giunta, Ciriani ha confermato Basso e Tropeano nel futuro esecutivo e ha detto che il voto di preferenza difficilmente potrà essere rispettato perché la legge obbliga la nomina di quattro donne, mentre lui ne aveva pensate tre.

Daniela Giust ha confermato la parità di genere, non ha anticipato alcun nome ma ha chiarito che Miria Coan non sarà assessore nella sua giunta.

Lei ha chiarito una volta di più – rispondendo a una domanda sui vertici del teatro – che non ricorrerà a incarichi fiduciari, ma lavorerà attraverso bandi pubblici.

Lui, confermando la fiducia a Giovanni Lessio, ha detto che non è contrario agli incarichi fiduciari e che «i bandi si lasciano scrivere».

Tra i candidati è stato un botta e risposta senza esclusioni di colpi. Tanto che all’attacco frontale fatto da Ciriani a Zanin – «ogni tanto deve ricordare che esiste», «è un insegnante che non sa studiare», «se valutiamo i suoi consensi sono quelli del prefisso telefonico della città» – Daniela Giust l’ha redarguito: «Sei troppo autoritario nei giudizi».

Ancora colpi incriociati sulla riforma delle Uti e il rapporto con la Regione, infine appello al voto e stretta di mano finale. L’ultima della campagna elettorale, la prima di un nuovo corso. Chiunque sarà sindaco.

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