Al via la bonifica delle mura leonardesche

GRADISCA. La pulizia delle mura della Fortezza come ideale “start up” delle celebrazioni per il cinquecentenario (ricorre nel 2019) della morte di Leonardo da Vinci, protagonista attivo e prestigioso della storia di Gradisca. È una fortunata ma decisamente beneaugurante coincidenza quella che vedrà “affiancarsi”, ai primi giorni di aprile, l’inizio delle complesse operazioni di bonifica delle mura venete e lo spettacolo “Essere Leonardo” di Massimiliano Finazzer Flory – ne riferiamo a parte – che di fatto danno avvio a una serie di progetti con i quali l’amministrazione gradiscana intende onorare il fatto di avere incrociato, nella Storia, il genio del Rinascimento italiano. Tanto da avere acquisito persino copia dei documenti del Codice Atlantico nei quali Leonardo menziona la sua esperienza a Gradisca d’Isonzo. Non dubitiamo, però, che il grande uomo di sapere si consolerebbe soprattutto di un fatto: negli stessi giorni, finalmente, Gradisca vedrà partire le operazioni di pulizia della sua prestigiosa cinta muraria. A curarla saranno gli uomini del Corpo forestale regionale, “dirottati” dalla montagna.
Dopo decenni di incertezza e interventi una tantum a macchia di leopardo, c’è dunque una certezza per il miglioramento dello stato di salute della fortificazione di origine veneta simbolo della città. Decisivi, assieme all’atto formale della firma della convenzione fra la Regione – attraverso l’assessore alle Risorse agricole e forestali, Cristiano Shaurli – e il Comune guidato dal sindaco Linda Tomasinsig, l’ok della Sovrintendenza e – fatto di non poco conto – “liberatoria” dei privati. Numerosi tratti delle mura ricadono non sul territorio pubblico ma in diverse proprietà. La missione, dunque, è ripulire e riqualificare le antiche mura, liberandole dalla vegetazione e dal degrado che oggi ne penalizzano estetica e sicurezza. Ma, sin qui, tanto per carenza di risorse da investire quanto per una burocrazia che frammenta le competenze non si era mai davvero riusciti a passare dalle buone volontà ai fatti. La convenzione non porterà a Gradisca risorse economiche per l’operazione, bensì risorse umane, ovvero gli operai forestali. La presenza della vegetazione costituisce, oltre che un problema estetico, anche una questione di sicurezza. Gradisca è caratterizzata da una possente cinta muraria del XV secolo, costruita dalla Repubblica di Venezia per garantire una linea difensiva lungo l’Isonzo contro le invasioni dei turchi. Per il miglioramento delle opere di difesa nella città, la Serenissima si avvalse anche dell’apporto di Leonardo Da Vinci, che si trovava a Venezia esule da Milano. Interpellato per valutare le fortificazioni costruite sul fiume, egli (che ricordò quest’esperienza in un passo del Codice Atlantico) giunse alla conclusione che era molto difficile creare ripari sull’lsonzo «che alfine non sieno ruinati e disfatti dalle inondazioni» e propose, pertanto, la costruzione di una diga mobile – peraltro troppo complessa e costosa e, alla fine, irrealizzabile – che solo all’occorrenza consentisse di allagare la zona per impedire il passaggio degli eserciti. Le mura cittadine sono in parte di proprietà dell’amministrazione comunale, in parte di proprietà privata, e risultano vincolate ai sensi di un Decreto Legislativo del 2004. «Le mura di proprietà comunale sulle quali sono stati condotti interventi di manutenzione relativamente recenti sono in condizioni discrete – ha spiegato il sindaco Linda Tomasinsig –. Il tratto a sud-est è libero dal verde quello in condizioni più critiche è quello del Salet, e nei pressi del torrione della Campana c’è invece molto muschio. Ci sono anche porzioni delle mura in cui la vegetazione si è sviluppata a tal punto da far cadere alcune pietre. La concomitanza con i primi eventi in vista del cinquecentenario della morte di Leonardo assumono una valenza particolare e quasi emozionante».
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