Al Sello tra i timori per la disoccupazione e la voglia di “fuggire”

Mica è semplice, mollare tutto e andare a fare l’accademia d’arte drammatica a Roma. O studiare sceneggiatura a Milano e inseguire il grande sogno. Perché la via per trovare sbocchi lavorativi dopo...
Di Lodovica Bulian
Udine 29 Giugno 2015 Esami Istituti d' Arte Copyright Petrussi Foto Press / Bressanutti
Udine 29 Giugno 2015 Esami Istituti d' Arte Copyright Petrussi Foto Press / Bressanutti

Mica è semplice, mollare tutto e andare a fare l’accademia d’arte drammatica a Roma. O studiare sceneggiatura a Milano e inseguire il grande sogno. Perché la via per trovare sbocchi lavorativi dopo un percorso di studi che resta relegato nel gradino più basso nella percentuale di occupati dopo la laurea, è stretta. Per gli studenti del liceo artistico Sello, ieri alle prese con la quarta prova di maturità, il temuto orale, sarà un’estate di riflessione e di bilanci. È tempo di scegliere se continuare con il design industriale, la grafica, la filmica, le arti figurative e l’architettura. Dopo cinque anni di infarinatura generale i giovani creativi guardano alla specializzazione per accaparrarsi uno spazio in un mercato del lavoro serratissimo. Simone Gozzi ed Edoardo Pizzecco sono i maturandi della sezione di grafica, l’indirizzo più gettonato dell’istituto, per loro l’approdo naturale sarà l’ambita scuola internazionale di grafica a Venezia. «Non è un corso di laurea, ma offre una formazione specifica che apre le porte delle aziende e delle agenzie di comunicazione». E se dovesse andare male perché non provare a «mettersi in proprio» e diventare un po’ imprenditori di sé stessi.

Entusiasti, ma anche un po’ sconsolati, disillusi e sfiduciati da quel 40 per cento di disoccupazione giovanile che ogni giorno rimbalza alle loro orecchie dalle cronache nazionali, offuscando sogni e progetti. Ripassa la sua tesina, Massimo Piutti, che ha studiato nella sezione di architettura. E’ ancora presto, avverte, per dire se proseguirà o meno su quella strada. In ogni caso non sarà a Udine. Gli piacerebbe però anche fare un anno all’estero. Non ha mai avuto dubbi, invece, Anna Moschioni: la grafica è il suo futuro e presto se ne andrà alla Istituto superiore per le industrie artistiche di Urbino. E’ una voce fuori campo quella di Miria Biasizzo, maturanda dell’indirizzo Multimediale e audiovisivo che dal Friuli invece non se ne vorrebbe andare. Lontane e costose le accademie di Roma o Milano. E se con un occhio guarda al Dams di Gorizia, con l’altro tiene sotto controllo le statistiche. Troppo «rischioso» seguire la passione per la scenografia, più forte la paura di «rimanere disoccupata». Meglio forse, iscriversi a Scienze della Formazione, da sempre il suo piano b. E che dire di Mabel Picco, che al Sello ci è arrivata per amore della fotografia. Oggi la reflex le sembra più un hobby e sempre meno una professione. Non vede l’ora di andarsene in Australia Camilla Canciani. Non fa per lei l’arte multimediale, «meglio imparare le lingue e fare un’esperienza all’estero».

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