Al lavoro per riaprire presto la Basilica di Aquileia, nel pomeriggio l’incontro con i sindaci dei comuni più colpiti: tutti gli aggiornamenti
Confartigianato Udine: in media 30 mila euro di danni per le imprese artigiane

Si lavora instancabilmente per tornare alla normalità in Friuli dopo la violenta grandinata che si è abbattuta in regione lunedì 24 e martedì 25 luglio. La Regione sta coordinando le operazioni di aiuto per i comuni e nel pomeriggio l’assessore Riccardo Riccardi incontrerà i sindaci dei 5 comuni più colpiti nella sede della Protezione civile a Palmanova.
Qui intanto tutti gli aggiornamenti dal territorio
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Al lavoro per riaprire la Basilica di Aquileia
Non succedeva da decenni che rimanesse chiusa al pubblico. Ma, grazie al lavoro instancabile di vigili del fuoco e protezione civile, presto la Basilica di Aquileia sarà di nuovo accessibile. "Grazie all'intervento dei vigili del fuoco di Udine e Gorizia la Basilica - annuncia il sindaco Emanuele Zorino - da domani sarà fruibile da parte dei fedeli e dei tanti visitatori che in questi giorni stanno affollano Aquileia. Sono state rimosse le vetrate pericolanti e messe in sicurezza". Ecco alcune immagini dell’intervento di messa in sicurezza delle vetrate.

Il direttore della Società per la conservazione della Basilica di Aquileia, Andrea Bellavite, conferma che si sta lavorando per la riapertura della Basilica "Grazie al prezioso e competente intervento dei vigili del fuoco del comando provinciale di Udine, la Basilica di Aquileia può riaprire in tutta sicurezza i battenti, dopo la rovinosa tempesta dell'altra sera. La So.Co.B.A. desidera ringraziare, anche a nome del presidente, l'Arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli, il sindaco Emanuele Zorino, il comandante e tutti i vigili del fuoco, tutto il personale amministrativo della Basilica per la tempestiva ed efficace collaborazione".
Collaborazione per riparare i tetti colpiti dalla grandine
«Nella situazione di grave emergenza che stiamo attraversando a causa delle condizioni meteo avverse che hanno colpito il Friuli Venezia Giulia negli ultimi giorni è necessario più che mai fare squadra e unire le forze per rimediare ai danni causati dal maltempo, intervenendo tempestivamente per la tutela delle comunità coinvolte».
Lo ha sottolineato questa mattina l'assessore regionale con delega alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, che ha preso parte a una videoconferenza con la Prefettura di Pordenone per fare il punto sulla situazione causata dalle forti grandinate nel Friuli Occidentale, incontro cui hanno partecipato funzionari della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, il prefetto di Pordenone Domenico Lione e il comandante dei Vigili del Fuoco del Comando di Pordenone, Matteo Carretto. «La Prefettura di Pordenone ha chiesto la collaborazione della Protezione civile Fvg per far fronte alle numerose emergenze che riguardano i territori colpiti dalla grandine nel Friuli Occidentale, in particolare per quello che attiene ai tetti danneggiati, molti dei quali risultano ancora senza copertura temporanea di protezione. La stessa istanza è giunta oggi dal comandante dei Vigili del Fuoco del Comando di Pordenone», ha spiegato Riccardi.
«La tipologia di intervento, di tipo tecnico e di stretta competenza dei Vigili del Fuoco, potrà essere svolta, a supporto, dai volontari del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico del Friuli Venezia Giulia (Cnsas), associazione di protezione civile. Le squadre del Cnsas hanno dato subito la loro disponibilità ad affiancare i Vigili del fuoco nelle operazioni di stesura dei teli sugli immobili danneggiati», è entrato nel dettaglio Riccardi. «Dall'inizio dell'emergenza con nubifragio e grandinate, la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia ha messo immediatamente a disposizione i teli per la copertura delle case, consegnati direttamente ai Comuni per le necessità locali. Stiamo acquistando altri teli rivolgendoci a tutte le ditte che operano in questo settore nella nostra regione e anche al di fuori del Friuli Venezia Giulia. Abbiamo dato disponibilità immediata di piattaforme elevatrici e in regime di somma urgenza stiamo contattando tutte le ditte che si occupano di questo tipo di macchine da mettere a disposizione per eseguire gli interventi necessari a tutela della comunità», ha concluso Riccardi.
Confindustria Alto Adriatico: ripartire subito ma attenzione alla sicurezza
A seguito dei gravi danni provocati dalla grandine nel suo territorio, Confindustria Alto Adriatico ha inviato una nota ai propri associati nella quale scrive che «pur comprendendo la necessità del ripristino più rapido possibile delle attività, che avviene di fatto in emergenza, si invita ad agire con la massima prudenza, in particolar modo per quanto concerne la sistemazione dei danni a tetti e lucernai».
«È necessario intervenire nella consapevolezza che tali operazioni non espongano in alcun modo a rischi: operare senza le attrezzature e i dispositivi di sicurezza adeguati (ponteggi, impalcature, dpi) espone infatti al pericolo di caduta dall'alto - prima causa di infortunio mortale anche in FVG - con conseguenze spesso gravissime. Con questo spirito la nostra associazione, che esprime nuovamente la vicinanza a imprese e privati - ha detto il presidente Michelangelo Agrusti - raccomanda al massimo rispetto delle regole». Su temi analoghi Confindustria Alto Adriatico, assieme alle organizzazioni sindacali, ha fondato un paio di anni fa la Scuola per la Sicurezza, iniziativa gestita dall'Organismo Paritetico Industria. Obiettivo primario, eliminare le cause di infortunio mortale nel territorio, perseguito con le iniziative condivise con i sindacati nell'accordo 21 luglio 2021 denominato Zero morti sul lavoro.
Confartigianato Udine: 30 mila euro di danni per ogni impresa artigiana
Gravemente colpite le imprese artigiane, con danni medi per azienda calcolati in circa 30 mila euro. È una prima, provvisoria stima quella fatta da Confartigianato -Imprese Udine, che non manca di avanzare subito una richiesta al Governo: subito un decreto come quello per l’Emilia Romagna.
Per il presidente udinese Graziano Tilatti, in particolare, «vanno sospesi gli obblighi fiscali e contributivi e serve una moratoria sui debiti. Alle banche chiediamo di attivare linee di credito a tassi agevolati».
Gravemente colpite le imprese artigiane, con danni medi per azienda calcolati in circa 30 mila euro. È una prima, provvisoria stima quella fatta da Confartigianato -Imprese Udine, che non manca di avanzare subito una richiesta al Governo: subito un decreto come quello per l’Emilia Romagna.
Prese di posizione che arrivano dopo l’ondata di maltempo che ha colpito il Friuli nei giorni scorsi, investendo duramente anche le sedi delle imprese artigiane che in queste ore stanno procedendo, con fatica, alla conta dei danni.
Le prime segnalazioni inviate dalle aziende agli uffici di Confartigianato-Imprese Udine parlano di danni per importi medi di 30 mila euro. Difficile al momento stimare con esattezza il numero delle imprese complessivamente colpite e il valore del danno totale, che si conosceranno solo dopo le perizie tecniche. Ricordando però che le imprese artigiane con sede nei Comuni colpiti dai nubifragi sono 8.341 in provincia di Udine e considerando che quelle danneggiate lamentano in media quasi 30 mila euro di danni ciascuna, anche limitando al 5% il numero di queste ultime sul totale si ottiene una stima di oltre 12 milioni di euro.
«Il maltempo ha colpito duramente le nostre imprese e stiamo lavorando per cercare di dar loro tutto il supporto possibile nell’immediato e di trovare soluzioni, per le quali ci vorrà il grande impegno del Governo, tanto nazionale quanto regionale, che nel breve termine le sollevino dagli obblighi fiscali e contributivi, concedano loro una moratoria sui debiti e le mettano in condizione di accedere al credito con tassi agevolati per mettere in sicurezza e far ripartire i laboratori», commenta il presidente di Confartigianato-Imprese Udine, Graziano Tilatti. «La situazione - prosegue - è di vera e propria emergenza. Ci sono aziende che hanno subito danni alle strutture, aziende che hanno visto compromessi macchinari, alcune non sono attualmente in grado di lavorare. Siamo certi che il Governo nazionale e la giunta regionale faranno la loro parte, ma siamo anche consapevoli delle difficoltà in cui si trova il Paese, colpito a macchia di leopardo da questa violenta ondata di maltempo».
A livello locale, Confartigianato Udine si è attivata da subito. Avviando iniziative in proprio e iniziando una fitta interlocuzione tanto con le istituzioni che con il livello associativo nazionale per mettere sul tavolo tutte le iniziative possibili.
- Segnalazione dei danni ai Comuni
Per accedere ai fondi destinati a ristorare i danni da maltempo che la Regione si prepara a stanziare nell’ambito dell’assestamento di bilancio per un importo complessivo di 50 milioni di euro le imprese dovranno anzitutto segnalare, ai rispettivi comuni, i danni subiti. Per aiutarle nel compito, Confartigianato-Imprese Udine ha preparato una bozza di lettera da inviare ai rispettivi municipi, scaricabile dal sito internet dell’associazione. Alla lettera, l’associazione suggerisce di allegare anche eventuali perizie, fotografie e tutto quanto possa risultare utile alla quantificazione dei danni subiti.
«Ci siamo attivati subito per fornire alle aziende uno strumento di semplice segnalazione dei danni ai Comuni. E’ infatti di primaria importanza - dichiara il presidente Tilatti - che la conta dei danni sia fatta in tempi brevi e prontamente segnalata ai Comuni sui quali insiste l’attività così che, non appena i fondi regionali saranno stanziati e saranno definite le modalità di accesso ai contributi, le nostre imprese siano pronte a riceverli».
- Appello al Governo: sospendere imposte e contributi
Tra le necessità più impellenti per le aziende colpite al maltempo c’è quella di sospendere temporaneamente il versamento di imposte e contributi sulla falsariga del Dl 61/2023, la norma contenente gli interventi urgenti per fronteggiare l'emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi dal 1° maggio 2023 in Emilia Romagna.
«Per ragioni di tempestività, l’ideale sarebbe stato integrare quel provvedimento, ma i tempi non ci sono. La richiesta che facciamo oggi è quindi che il Governo anzitutto decreti lo stato di emergenza e poi appronti un nuovo Dl nel quale preveda, per le zone colpite, una moratoria fiscale, contributiva e bancaria. In questo momento - prosegue Tilatti - le nostre imprese hanno bisogno di essere sollevate dagli oneri ordinari e di essere viceversa aiutate a rimettersi in marcia. C’è necessità, e qui ci aspettiamo un intervento del Governo sugli istituti di credito. Che le banche mettano a disposizione linee di credito a tassi agevolati permettendo alle imprese, ma anche alle famiglie, di riparare i danni subiti».
- Allarme Eternit
Tra le emergenze segnalate all’associazione dalle imprese c’è anche quella dei tetti in eternit compromessi dal maltempo che ora più che mai andranno bonificati.
Un impegno, anche economico, non indifferente per i proprietari rispetto al quale Confartigianato chiede alla Regione di riaprire subito i termini per accedere alla linea contributiva per lo smaltimento o la rimozione e smaltimento dell’amianto dagli edifici sedi di impresa così che le aziende possano intanto presentare le domande (limitata al periodo 1-28 febbraio).
Un appello che il presidente Tilatti accompagna alla richiesta di «facilitare le pratiche di rimozione e smaltimento dell’amianto, che oggi va rimosso in sicurezza nel più breve tempo possibile».
«Se alla Regione va da subito il nostro grazie per i primi provvedimenti presi a sostegno delle imprese e famiglie colpite, come pure all’Ebiart che ha subito attivato la cassa integrazione, al Governo chiediamo di attivarsi per trovare le risorse necessarie a sostenere, in questo momento di grave difficoltà, tutti i soggetti colpiti: fabbriche, laboratori ma prima di tutto quei cittadini che nell’arco di poche ore hanno visto rovinate case e auto, i sacrifici di una vita».
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