Al banco a 86 anni: festa grande per Lucia

MORTEGLIANO. La Lucia più conosciuta del paese ha 86 anni e fa la barista da 70. È la titolare del locale storico “Alla Corona”, che, senza mai altri che la sostituiscano un turno, apre regolarmente ogni giorno. Se non per una settimana o due l’anno, quando si assenta per brevi viaggi all’estero.
Il suo nome non è propriamente Lucia – per l’anagrafe è Teresita Ferro –, ma per il nomignolo, affibbiatole dalla nonna da piccola, la conoscono tutti. E molti proprio oggi 13 dicembre, Santa Lucia, le hanno fatto gli auguri e le hanno portato fiori, che sono la sua passione, e dolcetti fatti in casa.
Il locale, una volta anche trattoria, ha l’aspetto delle osterie di un tempo: atmosfera familiare, dove ci si incontra ogni giorno (tranne il martedì, giorno di riposo) per scambiare quattro chiacchiere di fronte a un “tai” o un buon caffè.
Alla mattina immancabili il cantante Dario Zampa e il fotografo Riccardo Viola, che ha negozio nei pressi. Il mercoledì, giorno di mercato, c’è più passaggio.
Alla Corona vengono regolarmente oltre a morteglianesi anche clienti da fuori paese, non solo da Chiasiellis e Lavariano, ma anche da Pozzuolo, Castions di Strada, da Lestizza e frazioni.
L’apertura è puntualmente alle 7. Lucia è su dall’alba, estate e inverno: fa le pulizie e prepara succulenti pranzetti per sé – cibi di stagione e possibilmente a chilometro zero –, che consuma nelle prime ore del mattino, come ama sottolineare.
Niente fumo (già tanto quello passivo assorbito negli anni, riferisce) e mai assaggiato una goccia di alcol; a letto presto.
Forse da queste sane abitudini le viene la forza che le permette di non saltare un giorno nell’aprire il bar. Se a volte sta poco bene, borsa dell’acqua calda e tisana: a letto neanche per idea.
Una grinta che perfino i coscritti le hanno riconosciuto: «Ten dûr!», le hanno scritto a caratteri cubitali sulla strada davanti al bar. Disponibilità e affabilità, ma anche lingua schietta e tanto orgoglio friulano: sono le qualità che contraddistinguono la storica ostessa.
Lucia è la memoria di Mortegliano ma non solo. Ha conosciuto tantissima gente di tanti paesi e ricorda con precisione avvenimenti e genealogie.
È figlia d’arte: le origini della trattoria, un tempo pure affittacamere, risalgono almeno al bisnonno. Terza di sei figli, dietro il banco ci è arrivata presto, da ragazza, per poi sostituire i genitori e accudirli da anziani. Non è sposata.
Spesso Lucia fa menzione degli anni d’oro del locale: «Nel 1954 – racconta – mio padre vendette terreni per acquistare il banco del gelato, il frigo e la prima tv del paese. Pieno il locale fin nel cortile a seguire le trasmissioni».
Poi il juke box, con i ragazzi e le ragazze che venivano a sentire il disco preferito ma anche per incontrare quello o quella del cuore, visto che altre libertà non erano permesse dalle famiglie. Sede di riunioni dei pescatori, dei cacciatori, dei gruppi politici locali, ancora oggi luogo di appuntamento fisso dei giocatori di carte della domenica mattina.
Tra questi, il popolare cantautore: «Lucia, “ustere” di lungo corso – dice Zampa –, ha saputo persistere in questa passione, che è tutta la sua vita e la aiuta a vivere bene. Per Mortegliano è un’icona questo locale tipico. Diversi si arrendono e chiudono, ma lei non saprebbe rinunciare al suo ruolo tra la gente, cosa che le giova anche a mantenere vivace la mente ed essere informata su tutto».
Lucia Teresita è una giramondo. Le uniche distrazioni che si è permessa nella vita sono le crociere nei posti più belli della terra. Da dove tornava ogni volta con abiti etnici, che indossa nelle occasioni importanti, conservando il ricordo di luoghi favolosi e personaggi conosciuti sulle navi.
Ora le brevi serrate del bar sono dovute a momenti di vacanza sulla Côte d’Azur, dove ha nipoti che l’accolgono come una regina. Torna rinfrancata e via dietro il banco.
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