Aggressione tra malati, paura a Maniago

Un paziente ha picchiato un altro ospite e ha distrutto le suppellettili. Le guardie carcerarie: la struttura è inadeguata

MANIAGO. Aggressione nella comunità con funzioni rems di Maniago. Un internato, proveniente da un ospedale psichiatrico giudiziario, ha aggredito un altro ospite a colpi di sedia, accanendosi, poi, contro la struttura. E’ stato portato all’ospedale di Pordenone, dove si trova piantonato, in attesa di tornare a Maniago. «Si tratta dell’ennesimo critico episodio – denuncia il Sappe, sindacato della polizia penitenziaria – in strutture evidentemente non adeguatamente attrezzate a gestire gli internati provenienti dagli ospedali psichiatrici giudiziari».

L’aggressione, resa nota dal sindacato, è avvenuta sabato scorso nella rems di Maniago. Le “rems” sono strutture residenziali sanitarie gestite dalla sanità territoriale in collaborazione con il ministero della Giustizia; garantiscono l’esecuzione della misura di sicurezza (detenzione) e, al tempo stesso, l’attivazione di percorsi terapeutico-riabilitativi per i soggetti a cui è applicata una misura alternativa al ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario e all’assegnazione a casa di cura e custodia.

Un internato proveniente da un ospedale psichiatrico giudiziario, poco meno che cinquantenne, residente nel Pordenonese, ha dato in escandescenze ed ha colpito prima un altro degente – che aveva conosciuto in passato – e poi aveva sfogato la sua ira contro parte della struttura. Il personale sanitario ha chiamato la casa circondariale, la quale, a sua volta, ha girato la richiesta di soccorso ai carabinieri.

Sul posto, i militari della stazione di Maniago, che hanno scortato il presunto aggressore al cim, all’ospedale di Pordenone, dove è stato piantonato dalla polizia penitenziaria. Una volta dimesso, a metà di questa settimana, rientrerà a Maniago.

«Le conseguenze di questo grave episodio – denuncia il segretario regionale del Sappe, Giovanni Altomare – sono ricadute sul personale del reparto di polizia penitenziaria di Pordenone, che è stato impiegato nel servizio di piantonamento del soggetto presso il cim di Pordenone. Altro che problemi risolti con la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari».

Donato Capece, segretario generale del Sappe, parla di «ennesimo episodio critico: altri sono stati accertarti a Caltagirone». Le rems evidentemente non sono state adeguatamente attrezzate a gestire gli internati provenienti dagli opg». Proprio sulla chiusura degli opg, Capece afferma: «Quel che serve sono strutture di reclusione con una progettualità tale da garantire l’assistenza ai malati e la sicurezza degli operatori. Colpevole è anche una diffusa indifferenza della politica verso questa grave specificità penitenziaria».

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