Aereo caduto, ipotesi di disastro colposo

Avviso di garanzia come atto dovuto al pilota Silvano Carnera. Due possibilità per lo spegnimento del motore.
ANTEPRIMA Cividale 23-12-2004 PER ARCHIVIO Controlli a la nuova alfetta ai Cc Cividale
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PORDENONE. La procura della Repubblica ha aperto un fascicolo sull’incidente aereo di sabato mattina a Cordenons, in via Bellasio. L’ultraleggero Pioneer 200 è stato posto sotto sequestro, provvedimento notificato anche al proprietario, Silvano Carnera, 64 anni, direttore in pensione della Cassa edile di Pordenone, come atto dovuto, per consentirgli di partecipare, se una perizia sarà disposta, agli atti conseguenti. I carabinieri hanno già acquisito sia la suan testimonianza sia quella del figlio Andrea, 34 anni, tecnico informatico allo Ial di Aviano.

La procura (il caso è affidato al pubblico ministero Monica Carraturo, lo stesso magistrato che si è occupato dell’incidente di Visinale del 5 giugno scorso, quando persero la vita due persone) sta valutando se ipotizzare o meno il reato conseguente a questo genere di incidenti: il disastro colposo, l’unico eventualmente procedibile d’ufficio, in quanto quello di lesioni avrebbe una sua origine se uno dei feriti presentasse una (molto improbabile) querela.

Ma che cosa potrebbe essere successo all’aereo, fabbricato nel 2007 dalla Alpi Aviation di San Quirino? «Ghiaccio al carburatore o, più probabilmente, acqua nel carburante», ipotizza uno dei soci dell’azienda produttrice, Corrado Rusalen. Il cedimento del motore, spiega, «è una possibilità molto remota». Più probabile quella del carburante “inquinato”: «In questi giorni fa abbastanza caldo di giorno e freddo di notte. L’aria nei serbatoi può creare condensa: di solito si fanno gli spurghi prima del volo», aggiunge Rusalen.

Più improbabile, a detta del socio di Alpi Aviation (che, peraltro, quando è accaduto l’incidente stava volando con uno stesso modello di Pioneer che stava portando a Parigi in consegna) il ghiaccio nel carburatore: «In fase di discesa si riduce la potenza del motore, che aspira l’aria attraverso una strozzatura e si raffredda. Gli aerei hanno un sistema per ovviare a questo problema, aspirando aria calda. Vista la giornata, credo meno a questa ipotesi».

E quando si spegne il motore? «L’aereo non precipita, ma plana. Ha un raggio di planata 12 volte l’altezza, ovvero a 300 metri può planare per 4 chilometri». Perché, dunque, l’ultraleggero è caduto vicino ad una casa, in un giardino? «Ipotizzo: il pilota ha gestito bene l’emergenza, individuando un’area per planare. Poi si è trovato i cavi elettrici, non aveva più quota e velocità per deviare e ha fatto quel che ha potuto».

I Pioneer 200 dispongono, peraltro, del paracadute. «Ha deciso di non spararlo – prosegue Rusalen –. E infatti lo si apre quando non si riesce a governare l’aereo. Vuol dire che il pilota aveva in mano la situazione e ha deciso di non tirare la “leva rossa” in cabina che lo apre in 3 secondi».

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