Adesioni, consenso, aghi, personale: così funzionerà in Fvg la campagna vaccinale contro il Covid

UDINE.Vaccini anti-Covid in arrivo in Italia il 24 dicembre, dal 27 potrebbe scattare, quindi, la prima campagna vaccinale di massa dopo quarant’anni. Un’operazione “monstre” che richiede una preparazione capillare e un’organizzazione che deve essere messa a punto in tutti i dettagli. Anche in Friuli Venezia Giulia.
Farmaci
In arrivo in regione 50 mila 94 dosi del vaccino Pfizer, sufficienti a immunizzare 25 mila 47 persone. Per realizzare il risultato serve, come detto, una organizzazione rigorosa. A lavorarci ovviamente l’assessore alla Salute Riccardo Riccardi, insieme alla direzione centrale e all’Arcs, per definire tutti i vari - e complessi - passaggi che consentano ai farmaci di arrivare in regione, di essere stoccati negli 8 super-frigoriferi già a disposizione (in grado di mantenere temperature “polari” di -70/-80 gradi), di avere anche i frigoriferi utili alla conservazione di breve periodo, con temperature di 2/8 gradi, di avere a disposizione le centinaia di migliaia di siringhe e aghi per le iniezioni, e di essere in grado di mobilitare il personale sanitario necessario alla campagna. Non dimenticando la necessità di acquisire le candidature alla vaccinazione e il relativo consenso, a partire proprio dal personale sanitario.
Adesioni
Come ormai sappiamo, in via prioritaria i primi vaccini, della Pfizer, sono destinati al personale sanitario. Ci sono Regioni che hanno già iniziato la raccolta delle adesioni, utilizzando un sito web. «Noi - spiega l’assessore Riccardi - puntiamo a definire in questi giorni le modalità organizzative per la raccolta delle adesioni, ma vorremmo evitare una moltiplicazione di passaggi, registrando in una sola volta la disponibilità alla vaccinazione e l’appuntamento». Una semplificazione organizzativa utile a rendere la “macchina” più efficiente. Ora in che modo sarà possibile raggiunge l’obiettivo «lo stiamo mettendo a punto e ritengo - conclude Riccardi - che lo faremo entro domani». L'assessore non lo dice, ma è intuibile che quanto maggiore sarà l’adesione all’immunizzazione contro Sars-CoV-2 tra il personale sanitario, maggiore sarà la fiducia - e la conseguente adesione - della popolazione a questa campagna.
PER APPROFONDIRE:
Consensi
Un altro tema prettamente burocratico, ma indispensabile, riguarda la raccolta del consenso informato tra l’altra quota di soggetti che saranno i destinatari del primo stock di vaccini in arrivo: le persone ospiti delle case di riposo, Rsa, ecc. Una parte di queste persone non è in grado di manifestare il proprio consenso, e andranno quindi ricercati i parenti, i tutori, gli amministratori di sostegno. Compito che richiederà tempo. Ma è un passaggio obbligato perché il farmaco in questione non prevede di essere “spostato” dopo la fase dello scongelamento, quindi una volta definito che in una casa per anziani vanno eseguite tot vaccinazioni, quelle dovranno essere.
Personale
Al di là delle buone intenzioni del commissario Arcuri, che ha lanciato una campagna di reclutamento di personale sanitario (medici, infermieri, assistenti sanitari) da impiegare nella campagna, è ragionevole supporre che questi “rinforzi” non arriveranno immediatamente, e quindi sarà il personale sanitario regionale - già oberato dalla somma dell’attività quotidiana a quella provocata dall’emergenza Covid - a doversi fare carico delle prime decine di migliaia di vaccinazioni. In positivo, come segnalato dal capo del dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria del Friuli occidentale, sono in arrivo segnalazioni di disponibilità al compito da parte di diversi medici in pensione che si candidano allo svolgimento del compito. A tutti questi andrà sommato anche il personale sanitario delle Forze armate già messo in pre-allerta da Arcuri.
Siringhe e aghi
Questione non secondaria, il materiale di consumo essenziale per il successo della campagna vaccinale: parliamo di siringhe e relativi aghi. Si dice che, sempre il commissario Arcuri, abbia concluso con successo il bando per acquistare 150 milioni di siringhe ottenendo un’offerta di gran lunga superiore alla domanda. Fatto sta che in Fvg questi beni sanitari ancora non sono arrivati, e non è certo che la dichiarata disponibilità raccolta dal commissario tra i diversi produttori abbia tempi compatibili con l’avvio della vaccinazione di massa. Pare però che il Fvg abbia già in magazzino una dotazione sufficiente, sempre di aghi e siringhe, per affrontare la sfida - quantomeno per assicurare un certo numero di vaccinazioni - in attesa dell’arrivo della fornitura commissariale.
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