Addio all’infermiere col sorriso

«Marco era il sole». Si riassume in questa frase, pronunciata da chi ha lavorato al suo fianco sino a pochi mesi fa, la personalità di Marco Garofalo, l’infermiere professionale scomparso ieri, a 42 anni, dopo aver lottato contro una malattia che se l’è portato via in meno di un anno.
Marco Garofalo lascia la moglie Marta, infermiera all’ospedale cittadino, e i figli Davide e Simone, di 12 e 10 anni, con i quali risiedeva a Porcia. Nato e cresciuto in città, nel 1991 si era diplomato all’istituto “don Maran”, una delle più qualificate scuole per infermieri. Assunto al “Santa Maria degli Angeli”, vi aveva lavorato per oltre 10 anni. Vitale, propositivo, sempre pronto a mettersi in gioco, era socio fondatore di “Hdomicilio”, servizio infermieristico a domicilio tuttora operativo. Quindi, il passaggio dall’ospedale allo studio associato di medici di famiglia che riunisce i dottori Bortolin, Galasso, Gasparin, Pacetto e Scaramuzza. «Marco era in gamba sia dal punto di vista professionale sia umano – ricordano con voce commossa dallo studio pordenonese in viale Cossetti –. L’idea di non vederlo più sembra impossibile. Oltre a un collaboratore validissimo, abbiamo perso una persona che trasmetteva positività e gioia di vivere». Quella di Marco era un’esistenza ricca di luce come un arcobaleno: attaccatissimo alla famiglia, appassionato al lavoro, amava suonare la chitarra e non lesinava l’impegno nelle associazioni legate alla professione. Nemmeno la malattia, ne aveva spento la forza d’animo: con amici e datori di lavoro si è mantenuto in contatto fino all’ultimo, soprattutto attraverso Facebook. Nel profilo virtuale ora restano il suo inconfondibile, contagioso sorriso e una marea di messaggi. Fuori dallo schermo, un incolmabile vuoto. I funerali saranno celebrati alle 15 di domani nel duomo di Porcia, dove la salma giungerà dall’ospedale di Udine.
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