Addio all’ex sindaco Alessandro Beltrame

Avvocato, amministratore con la Dc dagli anni Settanta agli Ottanta, aveva anche allenato Manzanese e Cividalese



È stato uno dei sindaci più conosciuti e apprezzati di Manzano e ora in tanti si stringono attorno alla famiglia nel suo ricordo. È morto Alessandro Beltrame, 73 anni, avvocato, per anni protagonista della politica locale sia come primo cittadino sia come assessore.

Avvocato di professione, fin da giovane aveva aderito alla Democrazia cristiana, diventandone presto un esponente di rilievo in regione. «La sua figura ha rappresentato molto per la nostra comunità – ricorda l’attuale sindaco, Piero Furlani –, ha guidato l’amministrazione dal 1975 ai primi anni Ottanta affrontando il periodo difficile del terremoto». E prima di diventare sindaco aveva fatto parte della squadra del predecessore, Arduino Savio, per prenderne quindi il testimone nella successiva tornata elettorale. In parallelo a questa esperienza, divenne consigliere provinciale, sedendo sui banchi di palazzo Belgrado sempre nelle file della Dc.

Alla passione per la politica abbinava quella per il calcio, che lo portò a sedersi sulla panchine della Manzanese e di altre squadre friulane, tra cui la Cividalese, oggi Forum Julii. Il legame con il territorio è testimoniato pure dal sua impegno nel Lions Club di Cividale, di cui era un esponente attivo. Negli ultimi tempi, la malattia di cui era affetto da alcuni anni lo aveva messo fisicamente in difficoltà, fino alla morte sopraggiunta sabato sera. Nonostante tutto non aveva mai smesso di lavorare nel suo studio di via Roma, rimanendo in ufficio fino all’ultimo giorno. Furlani ne ammirava inoltre la tenacia: «Si laureò a 23 anni, rimanendo sempre legato al suo paese natale» e a soli 29 anni vestì la fascia tricolore, uno dei più giovani in Friuli all’epoca. Politicamente e non solo fu di riferimento per la generazione di amministratori che venne dopo di lui. «Eravamo molti amici – racconta Lucio Zamò, ex vicesindaco e oggi consigliere di minoranza con la civica Ascolto, Innovazione e Lavoro –, ha rappresentato per molti un simbolo in politica ma anche nella vita di tutti i giorni. Era sempre un piacere parlare con lui, non alzava mai i toni e amava il confronto». La sua ultima apparizione in politica sfumò nel 2003, quando venne indicato come possibile guida per il centrosinistra. Alla fine quella lista non si fece e fu Daniele Macorig a uscire vincitore dalle urne. Beltrame rappresentò il simbolo della Manzano in pieno sviluppo industriale, locomotiva del triangolo della sedia.

Prima da allenatore e poi da professionista Beltrame è sempre stato molto vicino alla squadra di calcio, come conferma l’ex presidente della Manzanese, Renato De Sabbata. «Di lui ho sempre ammirato molto la determinazione, non solo nel lavoro. Perdiamo un riferimento», ammette De Sabbata. E al suo ricordo si unisce anche lo storico locale Valter Peruzzi: «Nonostante rimase in carica solo un anno, è entrato nel cuore di tanti manzanesi. Il suo amore per il pallone, inoltre, lo ha portato a essere molto amico di alcuni allenatori dell’Udinese di quel tempo, tra cui Massimo Giacomini». Tra gli incarichi politici ricoperti, inoltre, ci fu anche quello di presidente del Comitato di controllo degli enti locali (Coreco), ente regionale abrogato nel 2001. L’ex sindaco lascia la moglie Mara, il figlio Gregorio e la sorella Maria. —



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