Addio all’albergatrice Giovanna Turco

LIGNANO. Una mamola de Gravo, una ragazza di Grado».
Questa era Giovanna Turco, per tutti Gianna, mancata domenica all’ospedale di Latisana all’età di 79 anni.
Lei, storica albergatrice di Lignano, aveva sempre la sua Grado nel cuore. Era arrivata nella località balneare friulana all’inizio degli anni Sessanta e aveva prima lavorato all’Azienda di soggiorno e, successivamente, come segretaria all’hotel San Carlo gestito da Guido Teghil, il primo sindaco del Comune. Dopo il matrimonio con Bortolo Caoduro, ha proseguito la sua professione gestendo l’albergo Capanna d’Oro sul lungomare Trieste. L’hotel diventa ben presto la sua seconda casa. «Fino agli ultimi tempi, ogni sabato e ogni domenica – racconta e la ricorda la figlia Consuelo – mamma chiedeva l’elenco degli arrivi e delle partenze, perché ci teneva a far parte della vita e della gestione dell’albergo».
Il 6 ottobre del 2003 la Confcommercio generale italiana le aveva riconosciuto l’onorificenza di “Maestro del commercio”, per avere operato nel settore commerciale, turistico e dei servizi per più di 40 anni.
Un’imprenditrice che amava profondamente Lignano, una moglie sempre presente, una mamma premurosa verso i quattro figli, una donna di grande cultura. «Amava la musica, amava cantare le canzoni gradesi – continua la figlia –, i viaggi, le è sempre piaciuto visitare le città d’arte e soprattutto leggere. Ci ha insegnato, assieme al papà, il rispetto del lavoro, l’educazione, l’importanza di impegnarsi quotidianamente».
I funerali di Giovanna Turco saranno celebrati domani pomeriggio, alle 16, nel duomo di Lignano. In tanti saranno coloro che vorranno salutarla, ricordandola nell’albergo fronte mare, mentre accoglieva i turisti con il suo sorriso e la sua gentilezza. (v.z.)
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