Addio al dottor Rampino, con moglie e suocero fondò la Friuli Coram

Un malore lo ha colto mentre si trovava nelle acque che tanto amava, in Puglia. Aveva 80 anni

Luana De Francisco
Il dottor Rampino assieme alla sua famiglia
Il dottor Rampino assieme alla sua famiglia

«Qui è tutto bellissimo»: lo ripeteva al telefono ai suoi figli, Antonio Rampino, da quando un paio di settimane fa si era trasferito a Torchiarolo, il suo paese d’origine, in provincia di Brindisi, per le consuete ferie estive.

Stupendo il mare e impagabile il calore dei parenti e degli amici di sempre.

Ed era felice anche ieri mattina, quando ha chiamato i fratelli per il buongiorno. È stato il suo ultimo saluto.

Un malore lo ha colto mentre si trovava nelle acque che tanto amava e che, con il loro abbraccio estremo, forse sono riuscite a rendergli più sereno il trapasso.

Era successo quattro anni fa anche alla sua adorata moglie, la dottoressa Dagmar Maria Cordaro, mancata il 13 luglio mentre si trovata con la famiglia a Grado: il suo luogo del cuore.

È una perdita che pesa quella di cui ieri si è sparsa in breve la voce dentro e fuori Udine.

Medico e fondatore, insieme al professor Mario Cordaro, suo suocero, e alla moglie Dragmar, dell’istituto diagnostico Friuli Coram, il dottor Antonio Rampino era una persona e un professionista benvoluto e stimato.

Aveva compiuto 80 anni il 2 maggio e per celebrarne il compleanno, in concomitanza con il mezzo secolo dell’azienda, di cui era il direttore sanitario, i figli Emanuele, chirurgo plastico, Alessia, amministratore delle società Coram, e Gianluca, radiologo, avevano organizzato un evento al teatro Giovanni da Udine, che aveva raccolto plausi scroscianti e suscitato emozioni forti.

Era stato proprio lui, il festeggiato, a ripercorrere le tappe della loro storia imprenditoriale e a ricordare come, nei momenti di difficoltà per le strutture private, fosse stata «la forza della famiglia», unita e votata a un progetto di benessere, a infondere il coraggio e l’energia necessari ad andare avanti.

Laureato a Bologna, il dottor Rampino si era poi specializzato in Medicina interna, Endocrinologia, Igiene e medicina preventiva e Medicina del lavoro nelle sedi universitarie di Torino e Catania.

Dopo avere cominciato come medico condotto, era stato assunto al policlinico “Città di Udine” e lì aveva fatto carriera, dapprima come assistente e aiuto e, a seguire e per una ventina d’anni, come primario della seconda divisione medica.

Attivo anche nella libera professione, aveva nel frattempo contribuito alla nascita e poi allo sviluppo del laboratorio d’analisi cliniche di via Ciconi. Instancabile anche dopo la pensione, aveva continuato a indossare il camice bianco come internista e medico del lavoro, fino a conseguire, un paio d’anni fa, il riconoscimento dell’Ordine dei medici di Udine per i 50 anni di professione. Non basta.

Perché con l’inaugurazione, nell’ottobre del 2022, della nuova sede New Coram di Remanzacco, aveva assunto anche il ruolo di responsabile di Medicina del lavoro.

«Era prima di tutto un padre: presente, amorevole e anche severo, ma mai a caso – ricorda Emanuele, insieme ad Alessia e Gianluca –. Il professionista non si discute: ha amato il suo lavoro fin dal primo giorno e ne ha condiviso le gioie e le fatiche con tutta la famiglia, segnando il solco da seguire.

Anche quando avrebbe potuto tirare i remi in barca ha voluto tenacemente rimanere sul ponte di comando. E questo gli è sempre stato riconosciuto da tutti i collaboratori che, al tempo stesso, lo temevano e lo adoravano».

Quegli stessi che al Giovanni da Udine gli si sono stretti attorno, commossi anche al ricordo di Dagmar, la “mamma” di tutti.

«Amava le compagnie buone ma ristrette e rifuggiva i grandi eventi – così ancora i figli –. Piuttosto, preferiva stare con gli amici e portare in tavola i piatti che lui stesso preparava: quelli della tradizione pugliese.

Se n’è andato nella sua terra che, pur lontano da tanti anni, non ha mai dimenticato, di fronte al mare che era la sua passione». Non appena rientrata a Udine la salma, sarà fissata la data del funerale.

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