Addio ad Andrea Da Dalt, fondò le cantine di Orcenico

ZOPPOLA. Famiglia, lavoro, il Milan e un’Alfetta Gt rossa del 1978: erano le passioni più grandi di Andrea Da Dalt, fondatore delle omonime cantine di Orcenico Inferiore di Zoppola, mancato all’età...

ZOPPOLA. Famiglia, lavoro, il Milan e un’Alfetta Gt rossa del 1978: erano le passioni più grandi di Andrea Da Dalt, fondatore delle omonime cantine di Orcenico Inferiore di Zoppola, mancato all’età di 92 anni. Vedovo di Luisa Daneluzzi, scomparsa tre anni fa, l’imprenditore lascia i figli Valerio, Gianluca e Bruno, soci dell’azienda di famiglia, e cinque nipoti. Gianluca lavora anche per un’importante realtà del settore enologico, mentre Bruno insegna religione. I tre figli assieme portano avanti l’attività aperta dal padre nel 1963, quando fu tra i primi ad avviare una simile iniziativa nel comune.

Dopo essere emigrato in Argentina a vent’anni – aveva lavorato per cinque anni in una falegnameria – Andrea Da Dalt era tornato nel paese d’origine, Cordignano. Lavorava per la Sanson, quando decise di trasferirsi a Orcenico per aprire una cantina. Un mestiere nel quale aveva messo tutto sé stesso, che gli era costato sacrifici, ma gli aveva dato le meritate soddisfazioni.

Appassionato di sport, era innamorato del Milan. «Quando la sua squadra giocava in Champions League dovevamo calmarlo, perché si agitava – ricorda il figlio Valerio – Un’altra passione di mio padre erano le moto. Lui e nostra madre avevano voluto che io e miei fratelli avessimo la possibilità di studiare, perché loro non lo avevano potuto fare a causa della guerra. È stato un ottimo imprenditore e uno straordinario padre di famiglia, l’ultimo periodo della sua vita lo aveva dedicato ai nipoti».

Andrea Da Dalt aveva creato una solida realtà aziendale, una cantina che ha attraversato gli inevitabili cambiamenti subìti dal mercato dal 1963 a oggi. Un imprenditore vecchio stampo, che non lasciava nulla al caso. I funerali saranno celebrati oggi, alle 15, nella chiesa di Orcenico.

Massimo Pighin

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