Addio a Zambelli manager e bandiera del rugby Udine

È morto lunedì dopo essere stato colpito da un malore. Aveva 73 anni. I funerali a Basaldella

UDINE. A 73 anni lunedì se n’è andato l’imprenditore e rugbista friulano Giorgio Zambelli (a destra nella foto, in una partita giocata assieme al figlio Cesare). Il suo cuore ha smesso di battere improvvisamente. Nato a Padova il 20 gennaio del 1942, era arrivato a Udine nel 1963 per ricostruire e commercializzare pneumatici.

Fin da subito, la ditta Zambelli si è distinta per competenza, preparazione e innovazione, tanto da diventare una delle eccellenze del settore in regione, ma non soltanto: l’azienda gestita dalla famiglia Zambelli, infatti, era riuscita ad espandersi a tal punto da diventare una vera e propria istituzione, un punto di riferimento in tutto il Triveneto.

A Udine, poi, era stato realizzato il primo magazzino di gomme, nel lontano 1963, all’interno dei tunnel del Castello cittadino. Zambelli dedico alla sua attività la gran parte del proprio tempo, fino al 1997, per poi dedicarsi alla famiglia e, professionalmente parlando, cimentarsi in altri settori.

A livello sportivo, invece, la sua grande passione è sempre stato il rugby che riempì la sua vita sia come giocatore sia come dirigente. Una passione talmente forte da influenzare anche buona parte della sua famiglia: tre dei cinque fratelli sono stati rugbisti, così come il figlio Cesare.

Il primo “assaggio” di palla ovale arrivò in tempi scolastici nella natia Padova, grazie al lavoro fatto dagli educatori nell’istituto di ragioneria Calvi, ora istituto tecnico commerciale; poi un breve passaggio nel Rugby Belluno ed infine, nel 1963, il definitivo arrivo tra le fila della Rugby Udine.

Con la compagine cittadina ha vissuto molti momenti importanti, aiutando a scrivere la storia di questa piccola, grande realtà ovale, giocando per anni a livello seniores, per poi chiudere la carriera tra le fila della formazione “old” degli “Urogalli”.

Leader indiscusso in mezzo al campo, di lui si ricorda la grande aggressività sportiva, la fisicità imponente e la capacità di trascinare la squadra anche nelle partite più difficili. Un giocatore completo a 360 gradi che, tra le altre cose, lo ha visto protagonista anche nella Rugby League, disciplina molto fisica e atletica, variante del rugby a quindici.

Un’esperienza che, dopo un primo ritiro dal rugby giocato, lo aveva convinto a ritornare a calcare i campi nel 1981, a trentanove anni, per giocare una partita con suo figlio Cesare, allora esordiente con la maglia della Rugby Udine, a soli diciotto anni.

«Giorgio era una persona splendida tanto dentro al campo da gioco, quanto fuori - commenta Claudio Ballico, ex compagno di squadra di Giorgio Zambelli ai tempi della Vite D’Oro in serie B e, successivamente, coordinatore della Rugby Udine nel salto dalla serie B alla A -. Era un trascinatore, un atleta che si è sempre speso per difendere i compagni mettendo spesso e volentieri la faccia in tutte le situazioni, in più di un’occasione anche nel vero senso della parola. Ricordo i cori “anti-Zambelli“ contro il San Donà di Piave - continua Ballico - non perché ce l’avessero con lui, ma solo perché provavano ad infastidirlo: era il più roccioso e trascinatore della nostra squadra. Fuori dal campo, poi, amava scherzare come quella volta in cui, in piscina al Villaggio Primavera, ha fatto finta di affogare e io, allora tra i più giovani, accorsi per salvarlo; peccato che lui fosse un bravissimo nuotatore e io fui preso in giro per molte domeniche dai vecchi della squadra. Con lui se ne va un pezzo vero della Rugby Udine - conclude Claudio Ballico -, qualcuno che con tenacia ed amore per questo sport ha scritto delle pagine importanti ed indelebili del rugby udinese».

«L’ho conosciuto a Udine e ho giocato con lui per due anni – ha scritto ieri sul proprio profilo Facebook, ieri il consigliere regionale ed ex assessore, Elio De Anna –. Ai familiari, oltre al cordoglio, due riflessioni che non sono di mera circostanza: rugby significa “amici per la vita”. I rugbysti non muoiono mai, al massimo... passano la palla!».

Il funerale si svolgerà oggi, mercoledì 6 maggio, alle 15.30, nella chiesa parrocchiale di Basaldella.

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