Addio a Mina Frangipane, fu proprietaria di Villa Policreti

AVIANO. Per tutti era “la contessa Frangipane”, un titolo che si era guadagnata non tanto per matrimonio, ma perché Guglielmina Carboni Frangipane nei modi, nelle parole e con i fatti era una vera nobildonna. Già proprietaria di villa Policreti, ad Aviano, è scomparsa a 84 anni, assistita dai figli Giovanni e Antonio e dalla nuora Michela. Mina, come amava farsi chiamare, era pavese, ma adorava il Friuli e la “sua” Udinese. Era conosciutissima, infatti, nell’ambiente bianconero e per oltre 20 anni è stata presidente dei “Fedelissimi bar Bianconero”, un club storico. Si era sposata a Pavia nel 1960 con Mario Frangipane di Regalbono, discendente della famiglia baronale romana, medico psichiatra (morto nel 2006) che ha dedicato la sua vita alla trasformazione dell’assistenza ai malati di mente dell’ospedale di Sant’Osvaldo. Con lui ha iniziato la propria vita a Udine, dove è rimasta fino a ieri e dove ha coltivato le proprie passioni. «Mamma si può ricordare con questa frase: amore per la famiglia, per i figli, e per il calcio e i suoi amici tifosi», dicono Antonio e Giovanni, rammentando con un sorriso il suo grande trasporto per l’Udinese. Mina non mancava mai all’appuntamento con lo stadio e ha vissuto per oltre 30 anni sugli spalti tutte le partite da abbonata, cedendo alla televisione solo quando la salute non le ha più consentito di andare al Friuli. A casa Frangipane, nelle domeniche delle trasferte, il salotto diventava una succursale dello stadio, con tanti amici pronti a tifare.
La gentilezza, i modi eleganti e il saper stare con tutti nel modo giusto hanno fatto di Mina Frangipane una persona da rispettare, amare e ricordare. Indelebili rimarranno le feste per l’Udinese che organizzava prima nel parco Policreti di Aviano, proprietà di famiglia e poi all’hotel Là di Moret.
I funerali – la data non è anocora fissata – la prossima settimana a Udine. Mina riposerà con il marito Mario a Castel d'Aviano.
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