Addio a Luigi Grava: ha portato in Germania l’arte gelatiera italiana

CLAUT. L’attaccamento a Claut lo ha portato a “firmare” l’uscio di ogni locale con le proprie iniziali, soprannome di famiglia compreso: in queste ore è mancato Luigi Grava “Batude”, un grande imprenditore che negli anni è riuscito a aprire molte gelaterie tra la Germania e l’Austria. Aveva compiuto 70 anni il 1º marzo, proprio il giorno in cui il male contro cui ha combattuto per lungo tempo è ricomparso.

Grava era partito giovanissimo per Milano come cameriere, poi nel 1965 si era spostato in Germania. I primi tempi furono duri: non parlava il tedesco e i suoi superiori lo fornirono di un biglietto con le frasi da usare per rivolgersi alla clientela. Negli anni Settanta inaugurò la sua prima gelateria a Hannover. Da lì non si fermò più, conquistando tutti per la propria umanità e generosità.

La gavetta sul campo lo portava spesso a togliersi la giacca e aiutare i propri dipendenti tra i tavoli. Sino all’ultimo Luigi Grava ha pensato al lavoro e alla famiglia, facendo la spola da Claut e annotando gli impegni del momento nell’immancabile block notes da taschino.

Alpino nel profondo, percorreva sempre la strada del Brennero pur di immergersi tra le Dolomiti e il Cadore. La qualità impeccabile del suo gelato gli ha permesso di conquistare numerosi premi e riconoscimenti.

Lascia la moglie Eleonora e le figlie Laura e Ilaria. I funerali martedì alle 16.30 nella chiesa parrocchiale di Claut.


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