Addio a Giovanni Tavella, mago delle auto

PORDENONE. Giovanni Tavella era un ingegnere mancato. Non passava giorno senza che escogitasse una nuova invenzione meccanica. Che fosse un marchingegno per riuscire a potare i rami più alti degli alberi, con una ruspa dal braccio meccanizzato, oppure, nei tempi spensierati della sua gioventù, un trucco per migliorare le prestazioni dei veicoli, quando “l’aiutino” non era ancora fuorilegge.
Dal ritratto del figlio Mauro Tavella, consigliere comunale della civica “Nuova Pordenone” esce una figura a tutto tondo. Di un uomo d’indole generosa, ma dal temperamento riservato. Goliardico, sorridente, ingegnoso. Come i suoi brevetti. La famiglia Tavella ne detiene ancora uno, per la movimentazione attraverso i cingoli.
Si è spento ieri mattina al Santa Maria degli Angeli di Pordenone, dopo un breve ricovero ospedaliero. A 87 anni, come l’amata moglie Pierina Castellarin, scomparsa nell’agosto del 2013. A giugno avrebbe compiuto 88 anni. Lascia i figli Mauro e Cristina, ristoratrice e co-titolare dell’albergo ristorante Il Grizzino di Montereale Valcellina.
Nato a Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, Giovanni si è trasferito con i genitori a Rorai. La mamma, Santa De Bernardo, era infatti di Pordenone e aveva conosciuto il marito calabrese durante la Grande guerra.
La passione per il mondo dei motori ha spinto Giovanni Tavella ad aprire la sua autoscuola, aperta da Giancarlo Menon e poi ampliata proprio dall’87enne imprenditore pordenonese.
Nel 1959 ha sposato Pierina. Dal matrimonio sono nati i due figli Cristina e Mauro.
Nel 1986 è entrato in azienda il figlio Mauro, che nel 2004 è subentrato definitivamente al padre a timone della scuola guida.
Giovanni ha sempre coltivato numerosi interessi. Ha fondato, per esempio, il Fuoristrada club di Pordenone, l’associazione sportiva dilettantistica che organizza la competizione mondiale Italian Baja. Per i suoi meriti il sodalizio l’aveva nominato presidente onorario.
La famiglia non ha ancora fissato la data dei funerali, né ha deciso il luogo: sono indecisi fra la chiesa di San Giorgio a Pordenone e Marsure di Aviano, frazione alla quale Giovanni era particolarmente legato e in cui amava stare.©RIPRODUZIONE RISERVATA
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