Addio a Enrico Gatti, fondò il Lavoratore

Negli anni Ottanta aveva cominciato a costruire “l’impero dei supermercati”. Vittima di una malattia. Venerdì i funerali in Duomo a Udine

UDINE. Addio al noto imprenditore Enrico Gatti: è mancato ieri, all’età di settantasei anni, dopo una lunga malattia.

Conosciutissimo in città dove, a partire dagli anni Ottanta, aveva fondato l’ipermercato Lavoratore fiera – nel 1984 – e quindi, negli anni, gli altri supermercati Lavoratore, dando origine a una catena con più punti nel capoluogo friulano.

Nato a Savona il 12 aprile del 1943, Enrico Gatti era cresciuto a Milano dove suo padre Vincenzo lavorava come imprenditore edile. Dopo aver concluso il liceo scientifico, sempre nel capoluogo lombardo, si era iscritto all’Università Bocconi, facoltà di Economica e commercio.

Quegli studi, che fece solamente per un anno, furono comunque importantissimi per la sua carriera nel settore del commercio così come l’esperienza che aveva fatto subito dopo, per altri dodici mesi, a Parigi, alle gallerie Lafayette.

Successivamente, nel 1961, la scelta che aveva dato la svolta a tutta la sua vita. In quell’anno, infatti, aveva conosciuto e si era innamorato di Elsa Bardelli, durante una vacanza a Jesolo. Fu il cuore, dunque, a portarlo a Udine.

Elsa ed Enrico si sposarono il 12 settembre del 1965 a Moruzzo e dalla loro felice unione (durata ben cinquantaquattro anni) sono nati Stefano, oggi imprenditore e Antonella, scrittrice.

«Papà si è sempre dedicato con passione al suo lavoro – ricorda il primogenito –, gli piaceva ciò che faceva e vivere in Francia, anche se per un breve periodo, gli aveva dato la possibilità di immaginare un modo di fare commercio diverso da quello che c’era stato a Udine fino a quel momento.

Aveva un carattere forte e risoluto, ma allo stesso tempo sapeva agire con una signorilità e una correttezza d’altri tempi. Inoltre, amava anche l’arte, la pittura in particolare. Dal punto di vista personale e familiare – aggiunge il figlio Stefano –, più di ogni altra cosa, mi è rimasta nel cuore la sua dolcezza. Con tutti noi e in particolare con la mamma che è stata l’amore della sua vita e con la quale ha condiviso anche l’impegno nel commercio visto che lei seguiva il grande magazzino (con annesso supermercato) che c’era nella Galleria del Lavoratore, ora Galleria Bardelli».

«Lo ricordo, proprio come direbbero anche tutti gli altri suoi dipendenti – racconta Silvana Maso, per oltre trent’anni assistente della famiglia Gatti Bardelli – come un vero gentlemen, una persona elegante e garbata nel modo di fare, ma nel contempo era determinata e, se necessario, sapeva farsi valere. Un’altra sua caratteristica era quella di saper riconoscere i meriti di chi lavorava con lui e, in questo, era davvero giusto e imparziale. Infine, con i conti era davvero una forza».

Chi vorrà dare l’ultimo saluto a Enrico Gatti – che oltre alla moglie e ai figli lascia anche le nipotine – lo potrà fare venerdì 14 giugno: i funerali, infatti, saranno celebrati alle 10.30 nel Duomo di Udine.


 

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