Addio a don Cozzarin, ospitò Giovanni Paolo II

PORDENONE. La diocesi di Concordia-Pordenone perde un altro valoroso sacerdote: si è spento l’altro pomeriggio all’ospedale di San Vito al Tagliamento monsignor Lorenzo Cozzarin, per molti anni rettore del seminario. Aveva 78 anni ed era malato da tempo.
Nato a Cordenons il 14 gennaio 1939, era stato ordinato prete il 29 giugno 1964. Vicario parrocchiale a San Giorgio della Richinvelda, San Giorgio di Pordenone e Meduna di Livenza, cinque anni dopo era divenuto addetto all’ufficio pastorale per le ricerche socio-religiose, incarico che mantenne sino a quando fu nominato parroco di San Foca (dal 1971 al 1983) e vicario episcopale per l’animazione e il coordinamento delle attività pastorali.
Dottore in teologia, da allora cominciò anche la carriera nel mondo dell’insegnamento, sino all’apice, ovvero alla direzione del seminario. Insegnante dal 1977 al compimento dei 75 anni in teologia dogmatica e sociologia, sia in seminario sia all’istituto di scienze religiose di Portogruaro, divenne preside (dal 1979 al 1983), quindi rettore sino al 1995.

Le fragili condizioni di salute lo costrinsero ad allentare gli impegni: dal primo settembre 1995 si trasferì a Castello di Aviano come amministratore parrocchiale, assumendo la delega vescovile per il diaconato permanente dall’anno successivo. Cinque anni fa si era ritirato a vita privata a Valvasone, pur continuando a collaborare con l’Unità pastorale. Con l’ulteriore indebolimento della salute, decise di stabilirsi alla casa del clero di San Vito al Tagliamento. L’altro ieri il trasferimento nel vicino ospedale, dove si è spento poche ore dopo.
Oggi alle 18.30 verrà celebrata una messa di suffragio nella chiesa di Castello di Aviano, cui seguirà, alle 19, la recita del rosario; alle 19.30, recita del rosario anche nel duomo di Valvasone. I funerali, invece, saranno celebrati dal vescovo emerito monsignor Ovidio Poletto domani alle 10.30 nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Cordenons, nel cui vicino cimitero verrà poi sepolto.
Monsignor Cozzarin era rettore del seminario proprio quando, la notte tra il 30 aprile e il primo maggio 1992 vi soggiornò Giovanni Paolo II in visita in Friuli Venezia Giulia. Di quel giorno resta un un ricordo: la casula con lo stemma simil oro tessuta con filo d’oro. «Giovanni Paolo II - narrava l’allora rettore - ha voluto incontrare tutti i seminaristi e i loro famigliari sforando sugli orari imposti dal protocollo. Ci disse “Crescete e moltiplicatevi”, è stato un momento indimenticabile».
Era invece a Castello quando lo stesso pontefice proclamò beato padre Marco d’Aviano, il 27 aprile 2003: partecipò alla messa in San Pietro, dove con 19 pullman si portarono centinaia di pordenonesi. «Abbiamo curato a lungo la preparazione spirituale e storica dei nostri parrocchiani - disse allora -. Molte persone sono anziane e non hanno potuto aderire materialmente alla visita. Anche loro, però, hanno partecipato, pregando e invocando il Signore per la glorificazione di padre Marco».
Il 19 agosto 2014 aveva festeggiato i cinquant’anni di ordinazione, a Valvasone, assieme a don Vitaliano Papais, il parroco degli emigranti in America. Durante il rettorato coltivò assiduamente le vocazioni, mantenendo i contatti anche con le famiglie degli aspiranti sacerdoti.
E quando per pochi anni la teologia venne trasferita a Udine, potenziò il seminario minore, per non spegnere la “fiammella” che, infatti, tornò poco dopo ad alimentarsi.
Dopo avere curato la formazione dei giovani, monsignor Cozzarin si dedicò a quella dei diaconi permanenti, “convocati” una volta al mese a Castello: vide in loro la figura di «ponte tra Chiesa e mondo». Una figura che «potrebbe assumere l’incarico di moderatore in assenza del sacerdote in parrocchia». Aveva visto avanti.
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