Addio a “Ciccio” Alessio Moro, l’anima dei Madracs di Udine

Aveva 39 anni, era affetto da una grave malattia. Venerdì alle 15 funerali in duomo. Il ricordo dei colleghi sportivi: «Ci mancherai, eri un neroverde fin dentro l’anima» 

SAN GIORGIO. Era diventato l’anima della squadra di hockey dei Madracs di Udine, una formazione sportiva nata nel 2010 per volontà di alcuni ragazzi friulani disabili desiderosi di cimentarsi in uno sport di squadra a livello agonistico.

E nonostante le difficoltà (era affetto da distrofia muscolare), aveva superato mille problemi ed era sempre tornato in campo. Ma martedì scorso non ce l’ha fatta e Alessio Moro, onosciuto nella Bassa friulana in quanto operatore allo sportello del Distretto sanitario, è morto a soli 39 anni, lasciando nel lutto i suoi cari (i genitori e una sorella) e la sua famiglia verde nera.

Da aprile le sue condizioni erano peggiorate a causa di problemi cardiaci che lo hanno portato al decesso avvenuto all’Ospedale di Palmanova, dove si trovava ricoverato.

«Ciao Ciccio, grande cuore verde nero. L'hockey per te era uno sport estremo». È così che lo ricorda la squadra udinese. «Tu eri verdenero nelle vene, fin dentro l'anima, fino al midollo. Tu eri #totalmentedipentente. Eri una di quelle persone che quando vivono una passione, la vivono a 360° gradi mettendoci tutti sè stessi. Tu incarnavi tutti i valori dello sport, e nelle mille difficoltà, ci sei sempre stato. In campo, quante sponde ribaltate per le tue retro maldestre, e fuori, con quel tuo fare un po' brontolone.

All'apparenza potevi sembrare un tipo schivo, sempre incazzato, ma noi lo sappiamo che quella era solo uno scudo. Tu, avevi un cuore d'oro, lo stesso maledetto cuore che ti ha portato via da noi. Tu che hai superato mille battaglie e sei sempre tornato sul campo. Tu che non desideravi altro che poter tornare a vestire la maglia verdenera, anche se fosse stato solo per fare il tifo dagli spalti. Ciao Ciccio, guarda da lassù i tuoi Madracs, la visuale dall'alto è sicuramente migliore.

Tiraci le orecchie e urla qualche porcone se vedi che le cose non vanno come vorresti. Ciao Ciccio, ci mancherai moltissimo. Ma siamo sicuri che non ci lascerai mai soli. Per te questa maglia e questi colori erano sacri»

All’apparenza burbero, in realtà quando entravi in confidenza capivi che era una persona dal grande cuore, come commenta addolorata Giuliana Pantanali che ben lo conosceva per essere il programmatore delle visite sportive all’Ass alle quali si rivolgeva per la Canoa San Giorgio, «Alessio era una persona gentile che apprezzavi conoscendolo meglio e ne capivi la sensibilità e la capacità».

Commosso anche il ricordo di Consuelo Modesti: «Per me eri un esempio e spesso quando mi arrabbiavo pensavo ai sorrisi che mi avevi regalato e alla tua forza d'animo, di chi voleva essere comunque protagonista. Ora caro Alessio non posso che dirti grazie e tenerti sempre da esempio nel mio cuore».

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