Addio a Baccichetto, il re del vino famoso anche in Cina

Di Precenicco, aveva 77 anni. Fondò l’azienda nel 1966. Il figlio Paolo: «Era un imprenditore che anticipava i tempi»  

PRECENICCO. Il suo nome era legato a quello di Precenicco. Indissolubilmente. Ma sopratutto a quello dei vini prodotti dall’azienda vitivinicola che aveva fondato, insieme al cugino Umberto, nel 1966. Un pater familias, un punto di riferimento per tutti, un imprenditore che sapeva anticipare i tempi Vittorino Baccichetto. È mancato mercoledì notte a 77 anni. Lui, sempre presente in azienda, quella che prima di essere un’attività imprenditoriale era un progetto di vita.

Ed è lì, tra le sue vigne, che ad agosto, mentre stava andando in bicicletta, è rovinato a terra riportando una profonda ferita alla testa e fratturandosi il femore. Si stava riprendendo da quell’incidente e stava seguendo le terapie riabilitative ma purtroppo, solo due settimane fa, gli è stato diagnosticato un male contro cui non è riuscito a vincere la sua battaglia.

Era un ragazzo quando arrivò a Precenicco e fondò, nel terreno che aveva acquistato il padre, la sua azienda. Una storia di famiglia, una storia di tradizione e di amore per la propria terra. Nel 1982 le strade dei due cugini si dividono.

«Dai mille ettolitri di vino prodotti allora all’anno – racconta il figlio Paolo che oggi gestisce l’azienda insieme al fratello Alessandro che segue i processi di vinificazione e la conduzione della cantina – siamo arrivati ai 12 mila di adesso e questo è stato tutto merito di mio padre. Era una persona generosa, sempre in prima linea, che amava supervisionare ogni fase del lavoro. Aveva lo sguardo sempre rivolto al futuro con idee all’avanguardia».

Una passione, dunque, prima di tutto. Quella che animava ancora, ogni giorno, Vittorino. E che oggi è stata ereditata non solo dai figli ma anche dai nipoti. Da generazione in generazione. La sua missione, fin dall’inizio, è sempre stata quella di produrre dei vini di qualità capaci di esprimere le caratteristiche del territorio. Vini che ormai sono conosciuti anche all’Estero, in Francia, Islanda fino in Cina.

Fonda la “Vittorino Baccichetto” di Precenicco nel 1966, tappa «in un percorso di vita e cultura enologica che inizia, per la famiglia Baccichetto, quasi un secolo prima, nel 1888 – si legge nella presentazione dell'azienda – . Già il nonno di Vittorino s’era dedicato alla coltivazione della vite nelle pianure venete, trasmettendo al figlio Sisto la propria esperienza e la propria competenza, ereditate poi da Vittorino e dai nipoti che le hanno sapute applicare con successo alla viticoltura in terra friulana».

Questione di storia e di famiglia appunto. È lutto a Precenicco, ma non solo. Perché il suo nome era davvero conosciuto in tutta la regione e anche oltre i confini del Friuli Venezia Giulia. I funerali dell’imprenditore, che lascia la moglie Anita, saranno celebrati domani, alle 15, nella chiesa parrocchiale del paese giungendo dalla Residenza Zaffiro di Fagagna.

La famiglia, per ricordarlo, non chiede fiori ma offerte all’Auser, associazione alla quale Baccichetto era particolarmente legato. Se ne va per sempre un protagonista della storia del piccolo centro della Bassa friulana e del settore vitivinicolo del Friuli Venezia Giulia.

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