«Acqua torbida e puzza nell’area del depuratore»

SACILE. «Schiuma, olio e fanghi nello scolo del depuratore di Sant’Odorico». Videocamera puntata: l’ecosentinella Vittorio Mella ha messo a fuoco quello che filtra l’impianto sacilese. «Puzze e acqua torbida» ha verificato.
La denuncia. «Alla fine dello scorso anno sono stati stanziati 2,3 milioni di euro per l’ampiamento del depuratore comunale a Sacile – fa memoria Mella – Dopo le lamentele dei cittadini è tutto risolto? A gennaio sembra proprio di no».
L’estate 2015 si preannuncia problematica per chi risiede in prossimità dell’impianto? «Vicino al cimitero di Sant’Odorico c’è un canale di scolo – sottolinea Mella – Dal canale esce l’acqua depurata dall’impianto comunale, quella che confluisce, senza filtri, nel fiume Livenza».
Attorno c’è un ambiente da tutelare, un delicato ecosistema formato dalla flora e dalla fauna fluviale: «Ho fatto ulteriori verifiche e tutte le volte ho riscontrato odori nauseabondi, anche se non a largo raggio e limitati nel tempo».
Il canale. «Per scrupolo» Mella è sceso nel canale di scolo: «Con grande sorpresa ho scoperto che la grata di uscita dell’acqua è circondata da sacchi e sporcizia varia. Tutt’attorno, c’è una schiuma biancastra e oleosa. La scia di schiuma segue un piccolo rigagnolo che, dopo alcune anse, termina dritta nel Livenza».
Nel canale c’erano sacchetti di plastica e cocci di vasi che non hanno trovato asilo nei cassonetti della raccolta differenziata del rifiuto secco.
«I rifiuti sono presenti in modo massiccio nelle aree del cimitero – ha monitorato i dintorni Mella – Viene da chiedersi se l’amministrazione comunale sia a conoscenza di tale problematica. La segnalo, per evitare rischi per la salute pubblica, oltre, naturalmente, alla salvaguardia della fauna stanziale».
Il depuratore. Per l’ampliamento del depuratore comunale sono in previsione di spesa 2,3 milioni di euro. Il nuovo gestore del ciclo idrico integrato, Sistema ambiente, ha assorbito staff e commessa di Siba, alla fine dello scorso anno. La proprietà dell’acquedotto e della rete fognaria è del Comune, ma la gestione, no.
«Il finanziamento arriva dal ministero dell’Ambiente Come parte integrante dell’accordo di programma stipulato con la Regione, per l’adeguamento degli impianti di depurazione» aveva rendicontato il sindaco Roberto Ceraolo. Si tratta di una direttiva dell’Unione europea, e l’area friulano-liventina si allinea.
Le potenzialità. «L’intervento aggiornerà le potenzialità del depuratore sacilese al trattamento degli scarichi per ventimila abitanti, così come è richiesto dalle norme dell’Europa comunitaria – ha dettagliato il primo cittadino Ceraolo – In questo ambito, il processo dei trattamenti sarà ampliato e dotato delle tecnologie più avanzate».
Si mette in conto, in via dei Cipressi, una superficie aggiunta a quella attuale dell’impianto. «Il lato di ampliamento sarà quello più distante dalle abitazioni e dal cimitero urbano» è il dettaglio rassicurante del Comune.
I residenti in via dei Cipressi,e non solo, si sono tappati il naso più volte lo scorso anno. Il depuratore funzionava a strappi e ci sono stati interventi manutentivi. Il cantiere 2015 aprirà un accesso autonomo all’impianto, separato dagli stalli del cimitero in via Benvenuto.
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