Acli e Cisl piangono Ezio Fenos pioniere di tante battaglie sociali

Storico esponente sindacale, si è spento a 83 anni. «È sempre stato fedele ai suoi principi» 

il ricordo

milena bidinost

La comunità dice addio ad Ezio Fenos, fu tra i protagonisti delle battaglie sociali e sindacali degli anni Settanta e Ottanta, un uomo che ha contribuito a costruire la storia delle Acli (come presidente provinciale prima e regionale poi) e successivamente della Cisl di Pordenone, da segretario, portando all’interno del sindacato la sua esperienza anche a livello nazione, come probiviro.

Fenos è morto a 83 anni la domenica di Pasqua nella sua casa di Cordenons al termine di una breve malattia che lo aveva colto quando la sua salute era già molto compromessa. «Nostro papà – sono le parole commosse del figlio maggiore Alberto, avvocato e già assessore e consigliere comunale a Cordenons – era una persona buona ed onesta sino alla intransigibilità. Gli attestati di stima che stiamo ricevendo in questo momento ci confortano».

Ezio Fenos era nato a Cordenons il 15 maggio del 1936 da una famiglia contadina, aveva studiato da geometra e conseguito la maturità scientifica. Dopo due anni di studi universitari in ingegneria, poiché mancavano i soldi, decise di andare a lavorare. Iniziò così per lui una carriera appassionata e impegnata nella difesa dei bisogni e dei diritti dei cittadini e dei lavoratori, in anni complessi della storia italiana.

Alla politica – fu attivo nell’allora Dc negli anni giovanili – preferì la promozione sociale. «Già attivo nell’associazione condotta da Angelo Cozzarini – lo ricorda il vicepresidente delle Acli provinciali di Pordenone, Alessandro De Paoli – Fenos guidò la presidenza negli anni Settanta favorendo la crescita del Patronato di assistenza, la nascita della Lega consumatori e il rafforzamento di una forte rete di assistenza e partecipazione per i soci: si ricordano non solo la gestione della Pensione Giglio lungo la darsena di Lignano Sabbiadoro e il periodico provinciale Realtà aclista, ma anche il grande e festoso coinvolgimento che Fenos seppe coagulare attorno all’organizzazione di tanti viaggi e gite».

Molti di questi ebbero mete lontane, come i viaggi organizzati per i famigliari degli emigrati in Canada, Australia e Argentina. «Quegli anni – prosegue De Paoli – sono stati significativi anche per le grandi battaglie sociali che hanno investito l’intera società italiana come indubbiamente fu quella prodotta dall’indizione del Referendum sul divorzio nel 1974, in cui le Acli mantennero una linea sostanzialmente laica, e che hanno imposto a tutte le realtà sociali di esserci e prendere posizione e così fu anche nel territorio pordenonese». Ezio Fenos fu coprotagonista di quegli anni e anche dopo l’esperienza aclista che lo portò all’impegno nel sindacato «fu sempre legato all’associazione tanto che nei primi anni Ottanta favorì il fecondo incontro tra le anime che avrebbero costituito il primo nucleo della Cooperativa Sociale Acli nata nel 1983 e che oggi conta oltre 200 tra soci e dipendenti», precisa il vicepresidente, che aggiunge «nel ricordare con piacere e nostalgia Ezio, presente anche all’ultimo Congresso provinciale del 2016 tenutosi proprio nella sua Cordenons nella nuova sede della Cooperativa sociale, tutti gli amici delle Acli si raccolgono nel pensiero e nella preghiera in questa Pasqua che sarà difficile dimenticare».

A questo attestato di stima, fa eco la lettera aperta che a Fenos rivolgono i dirigenti e amici della Cisl di Pordenone. Fenos iniziò la sua carriera al sindacato nel 1984, quando l’allora segretario della Cisl, Luciano Fabbro, gli propose l’incarico di segretario organizzativo all’Unione provinciale. «Una proposta coerente con le tue scelte caro Ezio – si legge nella lettera – di entrare nel vivo dei problemi, misurarti in un impegno sociale militante». Con l’uscita di Fabbro, Fenos divenne poi segretario generale della Cisl e tra il 1985 ed il 1993 si cimentò con processi di crisi e ristrutturazione delle fabbriche più importanti dell’ex provincia: dalla Zanussi alla Seleco, dalla Savio al settore tessile, a quello del mobile. «Nelle vertenze – proseguono dal sindacato – ti sei sempre adoperato cercando vie di uscita nel tentativo di evitare sia la chiusura delle aziende, sia la riduzione del personale creando piuttosto progetti di ristrutturazione». Fenos lavorò per ampliare il consenso degli iscritti «esercitando una azione aperta al sociale», potenziò i servizi storici e ne istituì molti altri. Dal 1993 fino alla pensione fu infine componente del Collegio dei probiviri della Cisl nazionale, a Roma, incarico prestigioso che Fenos svolse per una decina di anni circa. «Grazie Ezio da parte degli “amici” della Cisl – termina così la lettera di commiato – e dalle decine di migliaia di iscritti della nostra organizzazione di Pordenone per quanto hai contribuito a realizzare con la tua capacità di iniziativa, con la tua dedizione per far crescere un sentimento collettivo, per creare una Cisl sempre più grande e più forte di legami e collegamenti nel sociale. Animato da una grande fede, non hai mai derogato sui principi, pur ricercando le vie di uscita che una organizzazione sindacale di lavoratori, quale è la Cisl, deve sempre cercare di trovare. Hai vissuto la tua vita, hai combattuto la buona battaglia, hai conservato la fede. Hai ben meritato. Mandi Ezio» . —

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