Accusa forti dolori all'addome e chiama la guardia medica: ecco chi è l'ex ufficiale morto a 60 anni

CIVIDALE. È morto poco dopo il suo arrivo all’ambulatorio della guardia medica di Cividale, che aveva raggiunto intorno alle 21 di domenica, accompagnato dalla moglie, perché colpito da forti dolori all’addome. Non c’è stato nulla da fare, nonostante un disperato e lungo tentativo di rianimazione, per Slobodan Ocokoljic, 60enne di origini serbe, ma ormai cividalese d’adozione, vivendo con la famiglia nella città ducale, a Rualis, dal 1995.
Se n’è andato, preda delle convulsioni, sotto gli occhi sconvolti dei familiari: il pronto intervento del personale dell’emergenza, subito attivatosi, nulla ha potuto contro un malore apparentemente inspiegabile. «Non ce ne capacitiamo. Papà era un uomo forte, in perfetta salute», testimonia la figlia Mirela, spiegando che per avere quanto meno la consolazione della conoscenza la famiglia ha richiesto, tramite il proprio medico curante, l’autopsia.
Figura conosciuta e benvoluta in città, particolarmente stimata nell’ambiente lavorativo, Slobodan – “Libertà”, ragione per cui i colleghi lo chiamavano Libero – era un fermo punto di riferimento nel reparto dell’Acciaieria Fonderia Cividale in cui lavorava, esperto nei trattamenti termici. Aveva trovato quell’impiego poco dopo il suo arrivo in Italia e vi si era adattato, nonostante nella terra natale avesse rivestito un incarico prestigioso: in Serbia era ufficiale dell’aeronautica e ricopriva il ruolo di capo-officina nell’ambito della pattuglia acrobatica jugoslava. Grande lavoratore, serio e capace, aveva subito conquistato l’apprezzamento dei colleghi, che erano soliti rivolgersi a lui per pareri su determinati processi produttivi; anche ieri, ignaro dell’accaduto, uno di loro ha chiamato a casa della famiglia Ocokoljic per chiedere un consiglio a “Libero”.
Slobodan lascia anche un’altra figlia, Darija, la moglie Selma e tre adorati nipotini. —
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