A un mese dall’inizio del “casa per casa” «Abbiamo preso le misure: funziona»

Alcuni pareri raccolti tra Baldasseria, Cussignacco, San Paolo-Sant’Osvaldo. Meno convinti i gestori di locali pubblici 

il punto

Nicoletta Simoncello

In quale bidoncino gettare lo spazzolino consumato e in quale il cartone della pizza, quale colore di contenitore esporre il mercoledì e quale il sabato. In fondo non serviva altro che prendere dimestichezza con diverse abitudini domestiche: a un mese dal debutto del “porta a porta” nell’area Sud di Udine, il nuovo sistema di conferimento dei rifiuti è promosso, dalla maggior parte delle persone intervistate. O quasi.

Se all’inizio lo scetticismo nei confronti della raccolta differenziata targata Net imperava tra il pubblico agli incontri organizzati ad hoc per dettare le regole del sistema, ora si fa spazio la soddisfazione dei più. «Rispetto a come si prospettava la situazione all’inizio, sta andando bene. Pensavamo peggio – spiegano Giovanna e Marco Michelutti, che abitano in via Pellis –. Dopo i primi momenti di panico, ci siamo organizzati. Le uniche perplessità che ci rimangono, e che valuteremo nei prossimi mesi a ridosso dell’estate, riguardano l’umido e il verde: il primo perché con il calore emanerà forte odore e il secondo perché tra il giardino e la siepe la quantità di sfalcio sarà grande». Nel quartiere di Cussignacco, presieduto da Claudio Catarossi, lo sfalcio desta più di qualche perplessità. «Stiamo tutti attendendo di capire cosa succederà quando sarà l’ora di tagliare i prati: in quell’occasione verificheremo come risponde il sistema – dice il presidente del quartiere della V circoscrizione –. Per il resto, invece, al netto di qualche piccola esigenza (come il doppio bidone del secco, per esempio), il “porta a porta” è accolto positivamente. L’apprensione iniziale è svanita, quasi del tutto». Come detto da Alberto Cettul, che abita in via Faidutti, infatti, «questa è un’area nella quale la maggior parte delle case ha un giardino, e ciò rappresenta un problema soprattutto per le persone anziane». Snocciolate tra il libretto delle istruzioni e l’app dedicata, le informazioni ci sono tutte: «Guai se non ci fossero, non mi ricorderei la giusta cadenza della raccolta settimanale» attesta Ewald Di Lenardo, che abita in via Treviso. «Le numerose domande che ci facevamo tutti all’inizio stanno trovando, giorno dopo giorno, risposta» conferma Daria Glavich, che gestisce il bar “Cin Cin” di via Veneto.

Tra le vie di Udine Sud, Baldasseria, Cussignacco, Paparotti, San Paolo e Sant’Osvaldo, e cioè nei quartieri in cui il “porta a porta” è cominciato i primi giorni di febbraio, non manca, però, del disappunto. «Ci troviamo malissimo – tuonano i gestori del ristorante-pizzeria “Da Mario”, in Baldasseria –. Servirebbe il doppio delle prese, così com’è il sistema non è funzionale: siamo un’attività che opera nella ristorazione e nell’arco della settimana i rifiuti che si accumulano, umido in particolare, sono tanti».

Nelle circoscrizioni 4, 5 e 6 il “porta a porta” era partito in sordina: il primo giorno solo mille residenti su 20 mila avevano risposto, e cioè il 5 per cento. Ora il panorama sembra essere, invece, opposto. Soddisfazione è espressa, infatti, anche da Massimo Fuccaro, direttore della Net. «Adesso il conferimento è a quota 93 per cento, siamo molto contenti – conferma –. Abbiamo notato anche un calo nell’abbandono dei rifiuti. Il giudizio positivo arriva dalla gente anche perchè ora le strade sono sgombere dai cassonetti».—





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