A Tavagnacco sono oltre 200 che non arrivano a fine mese

TAVAGNACCO. Sono già ben 63 i residenti a Tavagnacco che si sono messi in fila allo sportello comunale per formulare la domanda di accesso al reddito minimo, il beneficio regionale a favore dei nuclei familiari con un Isee inferiore a 6 mila euro e la residenza di almeno un componente della famiglia in Friuli Venezia Giulia da due anni.
Ma il Comune stima che sul territorio vi siano oltre 200 persone con tali requisiti. Allo sportello istituito dall’amministrazione per evitare code e velocizzare le pratiche si sono presentati anche cittadini che non erano monitorati dai servizi sociali municipali.
Questo, spiega l’assessore all’inclusione sociale, Marco Duriavig, ha consentito a questi ultimi un censimento delle famiglie in difficoltà sparse sul territorio comunale, che nel silenzio faticano ad arrivare alla fine del mese. Molte sono italiane, nuclei monoreddito, con più figli, che si sono ritrovati da un giorno all’altro sulla soglia della povertà per aver perso il lavoro. Un fenomeno che, anche se ancora contenuto sul territorio, conta decine di persone che si rivolgono al banco alimentare che opera anche a Tavagnacco per richiedere viveri e generi di prima necessità. Criticità che si aggiungono al più grave problema di chi non ha una casa e non riesce a pagare affitto e bollette. Basti pensare che sono state 450 le domande per accedere al bonus per l’energia elettrica nel 2014.
Ma il nodo riguarda anche la casa. Gli alloggi che il Comune mette a disposizione dei meno abbienti sono troppo pochi rispetto alle esigenze, ammette Duriavig. Infatti sono soltanto sei e non basterebbero per rispondere a tutti i bisognosi. Ecco perché nel 2016 l’amministrazione conta di riuscire a reperirne di nuovi, magari attraverso accordi con privati che possano mettere a disposizione i loro immobili sfitti al Comune, che a sua volta li userebbe per coprire le necessità. Rimane i problema di trovare le risorse a bilancio, ma Duriavig è fiducioso: «È una priorità».
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