A Pradamano è rottura tra Pitassi e Mossenta

L’ex sindaco, oggi segretario del Pd, e il suo successore (ed ex vice) ai ferri corti I due divisi su Uti e viabilità del paese. Verso liste diverse per il voto (fra tre anni)

PRADAMANO. Per dieci anni hanno condiviso l’amministrazione del paese, uno sindaco, l’altro suo vice.

Entrambi esponenti della lista civica Pradamano e del Partito democratico. Già da un po’ di tempo, però, l’era della collaborazione tra l’ex sindaco di Pradamano, Gabriele Pitassi, ora segretario locale del Pd, e l’attuale primo cittadino, Enrico Mossenta, sembra lontana.

Adesso, con l’ennesima goccia, il vaso è traboccato e si è definitivamente consumata la rottura tra i due.

E, di conseguenza, anche la lista civica, storicamente legata al centrosinistra, è rimasta isolata dal partito di riferimento, il Pd.

Alcune scelte non condivise – una su tutte quella sulle Uti, adesso il nuovo piano della viabilità del paese – hanno acuito le ruggini.

Tanto che Pitassi sta costruendo una squadra per le prossime elezioni amministrative, fra tre anni, probabilmente targata Pd.

«La lista civica e il Pd sono due cose distinte e distanti, come hanno chiesto i ragazzi che ora governano. In questi due anni sono stati molti gli argomenti che non abbiamo condiviso e ora le distanze sono diventate siderali», tuona Pitassi.

Questa volta è la decisione di istituire il senso unico in via Primo maggio e di intervenire su altre strade a non andare giù a Pitassi: «La viabilità di via Primo maggio era già stata studiata quando nel 1993 approvammo il piano regolatore e si decise di lasciare il doppio senso di circolazione. Ci eravamo dati tre priorità: togliere traffico pesante, realizzare parcheggi fino a piazza Zardini, mettere in sicurezza pedoni e ciclisti. Il senso unico non fa altro che portare auto in zone residenziali trasformandole da zone tranquille in zone trafficate».

«Come segretario del Pd – continua – esprimo un parere contrario netto, l’unico investimento che bisogna fare è sulla messa in sicurezza di via Primo maggio. Ora stiamo organizzando un’assemblea pubblica per spiegare le nostre motivazioni e illustrare le nostre soluzioni. È già partita una raccolta di firme popolare visto che i cittadini si sentono danneggiati dalle scelte dell’amministrazione. Noi saremo al fianco di queste persone».

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