A Pordenone nelle scuole panini portati da casa, macchinette staccate e toast prenotati

PORDENONE. Circa 900 studenti dell’Isis Flora di Pordenone si preparano a pranzare in aula portandosi i panini da casa, mentre all’Itis Kennedy si pensa di aprire il bar interno alla scuola solo per preparare le merende a 1.600 studenti che prenoteranno il toast con l’App.
L’emergenza sanitaria da Covid-19 cambia il menù scolastico anche negli istituti del Friuli Occidentale penalizzando le paninoteche e i gestori dei distributori automatici di caffè e snack: tanti dirigenti scolastici, infatti, staccheranno la spina delle macchinette il 16 settembre in occasione della prima campanella per evitare possibili assembramenti.
«Dobbiamo garantire la massima sicurezza anti contagio – ha detto il preside Giovanni Dalla Torre dell’Isis Zanussi – ecco perché lasceremo acceso solo il distributore dell’acqua». Pure gli studenti dell’Itis Kennedy si apprestano a dire addio al caffè caldo e alle pizzette.
«Il bar interno garantirà la preparazione dei panini su richiesta per – spiega la dirigente Laura Borin – distribuirli in apposite aree ai ragazzi che avranno prenotato. L’obiettivo è evitare assembramenti e spostamenti». Al liceo Grigoletti, invece, si tratta per riaprire il bar, in massima sicurezza, cinque giorni su sei ogni settimana, tranne il sabato quando la scuola sarà chiusa e scatteranno le lezioni online.
Panino obbligato all’Isis Flora in via Ferraris a costo di scatenare, come in passato, la “guerra del panino” tra genitori favorevoli e contrari finita, tre anni fa, davanti ai giudici di Torino e Napoli per proibire i cestini portati da casa.
«L’Isis è lontano dal centro di Pordenone, dalla stazione ferroviaria e nelle vicinanze non ci sono pubblici esercizi che possano offrire – recita il vademecum 2020-2021 del Flora – ristorazione a un numero cospicuo di studenti, nella giornata del rientro pomeridiano di lezione. La pausa pranzo è di 45 minuti e quindi dovendo evitare ogni forma di assembramento, il pranzo sarà consumato solo in classe e sotto sorveglianza».
Il cestino con panini, frutta e snack deve essere infilato nello zainetto degli studenti prima di entrare a scuola. Nell’anno del coronavirus rischiano il fallimento i piccoli imprenditori della ristorazione: corre ai ripari il bar Girasole che in via Ferraris lancia l’alternativa del “lunch-box” pronto alle 7.30 di mattina per gli studenti in transito. «Il cibo deve essere portato da casa – confermano al Flora –. Non è possibile la consegna di alimenti da parte di esterni perché questo comporta un elevato numero di contatti che aumentano i rischi di contagio».
Lo scorso anno i giudici della Corte di Cassazione lo avevano detto chiaramente che il panino portato da casa era “proibito”, ribaltando altre sentenze come quella della Corte di Appello di Torino che aveva aperto le porte al pranzo fai da te.
Non è riconosciuto il «diritto soggettivo – recita la sentenza – di mangiare il panino portato da casa nell’orario della mensa e nei locali scolastici». La gestione del servizio di refezione era rimessa all’autonomia organizzativa delle scuole, anche se la Corte d’Appello di Torino, nel 2016, si era pronunciata a favore delle mamme che infilavano panini nello zainetto.
Un anno fa il panino di casa era un problema. «Prima si valutano gli interessi degli altri alunni e della comunità, come interpretati dalla scuola con regole di comportamento cogenti – ha scritto la Cassazione –. Tenendo conto dell’adempimento dei doveri cui gli alunni sono tenuti, di reciproco rispetto, di condivisione, di tolleranza». —
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